(Continua da Prima Parte)
La domenica notte a Villa Corsini è tutt'altro che tranquilla. La notizia del possibile coinvolgimento del figlio maggiore nell'omicidio del Direttore della banca porta scompiglio nella quiete familiare. Il padre, furioso per il comportamento del primogenito con la cameriera durante la festa, lo convoca nel suo studio per un duro confronto. Lo accusa di aver rovinato la reputazione della famiglia e di aver messo a rischio la sua stessa vita. Ma il figlio non cede. Continua a negare qualsiasi coinvolgimento nell'omicidio e ribatte alle accuse del padre con rabbia e risentimento. Lo scontro tra i due è acceso e violento, e soprattutto sembra non avere fine. La madre, inerme, assiste alla scena in lacrime. Cerca di calmare gli animi, ma i suoi sforzi sono vani. La tensione in casa è palpabile, e l'incubo dell'omicidio sembra gravare come un macigno su tutti i presenti. Mentre la notte avanza, il giovane Salvioli esce di casa, in stato di agitazione.
L'alba del lunedì porta con sé una nuova giornata di tensione a Bologna. La città è in fibrillazione per il possibile coinvolgimento di una famiglia nobile nell'omicidio del Direttore della banca. Il Capitano decide di mettere sotto controllo il giovane Salvioli, ma questi sembra scomparso nel nulla. Tutti i carabinieri della Compagnia vengono inviati per le strade in cerca del giovane, ma il nulla! Il lunedì per il Capitano diviene una giornata nera, si è lasciato sfuggire il principale sospettato. Numerosi richiami dai superiori e dagli esponenti politici della città. Una vergogna per lo Stato non riuscire a chiudere nelle patrie carceri il colpevole di un così efferato omicidio prima del giorno del funerale.
Martedì venticinque settembre, giorno del rito esequiale del Conte Moselli, Bologna si sveglia con una notizia sconvolgente. Il corpo senza vita del figlio di Corsini viene trovato appeso ad una trave a Porta Galliera. La scoperta avviene all'alba, mentre i primi carretti diretti verso il mercato della Montagnola entrano in città. Il macabro spettacolo attira subito l'attenzione dei passanti che lanciano l'allarme. Sul posto intervengono immediatamente i Carabinieri e il Capitano, che da ventiquattro ore sta cercando il giovane. La scena è agghiacciante: il corpo del giovane Salvioli penzola inerme dalla trave: ai suoi piedi tre lettere.
Le lettere sono indirizzate al padre, all'amata Aurora e al Capitano. Il loro contenuto è ancora sconosciuto, ma si ipotizza che il giovane Salvioli abbia deciso di togliersi la vita per disperazione, forse schiacciato dal peso delle accuse e dalla vergogna per il suo presunto coinvolgimento nell'omicidio di venerdì notte.
La notizia sconvolge la città. La gente è incredula e addolorata per questa tragica fine. La famiglia Corsini è chiusa nel suo dolore e si trincera nel più stretto riserbo. Il Capitano, pur provando compassione per il giovane e la sua famiglia, non può fare a meno di interrogarsi sulle motivazioni del gesto estremo. Le lettere potrebbero contenere la chiave per risolvere il mistero dell'omicidio del Direttore della banca e magari scagionare il giovane Salvioli da ogni accusa.
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Marchese Eugenio Lopez Corsini