Verdi e la Francia

di Marinette Pendola

01_verdi02Nel 1853, è di nuovo a Parigi per dedicarsi all’allestimento de Les Vêpres siciliennes in cui affronta per la prima volta le esigenze della declamazione in lingua francese.
Si trattiene per un certo periodo nella capitale francese, non solo per difendere i propri diritti di fronte ai plagi del Théâtre des Italiens, ma anche per dedicarsi alla traduzione di alcune sue opere. Gli anni 1860 costituiscono il grande decennio parigino di Verdi. Sono anni di profonde trasformazioni del tessuto urbano: gli sventramenti degli antichi quartieri operati da Hausmann danno una più rigorosa razionalizzazione degli spazi e trasformano Parigi quale noi oggi la conosciamo. Contemporaneamente si assiste ad una rapida evoluzione della classe dirigente di cui Balzac ci fa il ritratto ne Le Père Goriot. Il pubblico dell’opera si modifica di conseguenza. E Verdi nutre un certo disprezzo per questo pubblico più ricco ma certamente meno raffinato dal punto di vista culturale rispetto all’aristocrazia al potere fino ad allora. In quegli anni il Maestro riscrive Macbeth (Parigi, Théâtre Lyrique, 21 aprile 1865) e compone Don Carlos (Parigi, Opéra, 11 marzo 1867) che rimane l’opera più amata dal pubblico francese.

Nell’ottobre 1874, durante una prova all’Opéra, un violento litigio oppone Verdi, allora sessantunenne, all’orchestra e agli interpreti. Poco dopo il litigio si ricompone. Pierre Milza, autore di una corposa biografia del Maestro (Pierre Milza, Verdi et son temps, Parigi, 2001, 555 p.), vi coglie un aspetto emblematico dei rapporti fra Verdi e la Francia, continuamente oscillanti fra liti e riconciliazioni.Queste brevissime note non esprimono in modo esaustivo il complesso rapporto fra Verdi e l’odiosamata (per riprendere il termine che Mme de Staël riferiva all'Italia) Francia. Quel che oggi rimane si coglie nella posizione privilegiata che, fra tutti i compositori italiani, Verdi occupa tuttora nei gusti dei Francesi. Una posizione non soltanto dovuta alla musica che comunque rappresenta l’elemento essenziale di questo sentimento di simpatia. Con le sue scelte politiche, con gli ideali che, attraverso le sue opere, ha veicolato, Verdi rappresenta un personaggio emblematico della visione che hanno i Francesi dell’Italia dell’Ottocento.



Fine.
Precedente 1 | 2 Successiva

Aprile-Giugno 2005 (Numero 1)

Dipinto di Cinzia Fiaschi, particolare
© 2005 - 2024 Jourdelo.it - Rivista storico culturale di 8cento Registrazione Tribunale di Bologna n. 7549 del 13/05/2005 - Direttore Resp. Daniela Bottoni
🕑