Quali furono i prodotti maggiormente presentati all’Esposizione del 1855 si evince facilmente dal nome completo che fu assegnato alla fiera:
Esposizione Universale dei prodotti dell’Agricoltura, dell’Industria e delle Belle Arti. Famosi sono i dipinti esposti all’Esposizione, ed i pittori che vi presero parte, ed altrettanto rinomata l’esclusione di Gustave Courbet che per protesta fece costruire a spese proprie un edificio nel quale allestì un’esposizione alternativa. Giusto per citare alcune curiosità, si può parlare della classificazione dei vini
bordeaux pretesa dallo stesso Napoleone III e ivi presentata; dello specchio più grande del mondo, di 5.37 x 3.36 metri, presentato da una famosa vetreria francese, che potrebbe sembrare puro folklore, ma che in realtà nasconde innovazioni tecnologiche non indifferenti. Sempre al confine tra folklore, arte e tecnologia, è il caso di citare la mostra fotografica dei fratelli Nadar. Innovazioni tecnologiche, e soprattutto scoperte scientifiche nei più svariati campi, ad esempio la
pompa pneumatica a pistone libero presentata da Deleuil, una pompa per ottenere il vuoto che presentava la particolarità di ridurre al minimo gli attriti del pistone ottenendo, nelle versioni più sofisticate, pressioni dell’ordine di 1 mm di mercurio.
Ma, come detto, l’Esposizione era una vetrina in cui bisognava farsi belli; e fu proprio per questa occasione che l’Opéra di Parigi commissionò un’opera teatrale ad un compositore italiano che già da anni mieteva successi, un tale Giuseppe Verdi, che realizzò
Les Vêpres Siciliennes.
Il giardiniere J. Monier, nel 1850, realizzò alcuni vasi da fiori.
L’avvocato J. L. Lambot, due anni prima aveva realizzato una piccola imbarcazione.
Nel 1855 la presentò all’Esposizione Universale di Parigi, facendo sensazione.
L’imbarcazione era in cemento armato.
Così come i vasi da fiori.
Curioso, e inaspettato, è che il cemento armato non è nato per l’edilizia, la sua prima applicazione è stata, appunto, una barca, la seconda, vasi da fiori.