Carlotta canta, Speranza suona. Dolce e fiorita
si schiude alla breve romanza di mille promesse la vita.
O musica, lieve sussurro! E già nell’animo ascoso
d’ognuna sorride lo sposo promesso: il Principe Azzurro,
lo sposo dei sogni sognati… O margherite in collegio
sfogliate per sortilegio sui teneri versi del Prati!
Giungeva lo Zio, signore virtuoso, di molto riguardo,
ligio al passato, al Lombardo-Veneto e all’Imperatore.
Giungeva la Zia ben degna consorte, molto dabbene,
ligia al passato sebbene amante del Re di Sardegna.
«Baciate la mano agli Zii!» dicevano il Babbo e la Mamma,
e alzavano il volto di fiamma ai piccolini restii.
«E questa è l’amica in vacanza: madamigella Carlotta
Capenna: l’alunna più dotta, l’amica più cara a Speranza».
«Ma bene… ma bene… ma bene…» – diceva gesuitico e tardo
lo Zio di molto riguardo – «ma bene… ma bene… ma bene…
Capenna? Conobbi un Arturo Capenna… Capenna… Capenna…
Sicuro! Alla Corte di Vienna! Sicuro… sicuro… sicuro…»
«Gradiscono un po’ di marsala?» «Signora Sorella: magari».
E sulle poltrone di gala sedevano in bei conversari.
«… ma la Brambilla non seppe… – È pingue già per l’Ernani;
la Scala non ha più soprani… – Che vena quel Verdi… Giuseppe!...
«…nel marzo avremo un lavoro – alla Fenice: m’han detto -
nuovissimo: il Rigoletto; si parla d’un capolavoro. -
«… azzurri si portano o grigi? – E questi orecchini! Che bei
rubini! E questi cammei?… La gran novità di Parigi…
«…Radetzky? Ma che! L’ armistizio… la pace, la pace che regna…
Quel giovine Re di Sardegna è uomo di molto giudizio! -
«È certo uno spirito insonne… – … è forte e vigile e scaltro.
«È bello? – Non bello: tutt’ altro… – Gli piacciono molto le donne.
«Speranza!» (chinavasi piano, in tono un po’ sibillino)
«Carlotta! Scendete in giardino: andate a giuocare al volano!»
Allora le amiche serene lasciavano con un perfetto
inchino di molto rispetto gli Zii molto dabbene.
Immagine nella pagina: Pierre-Auguste Renoir, La lettura, 1890 ca., Musée du Louvre