Libri in redazione

di Marinette Pendola

Agostino Pendola (Miniatura 219x342 px)Agostino Pendola, Anticlericali e mazziniani nella Rapallo di fine Ottocento, Rapallo, 2005


Non capita spesso di avere tra le mani uno spaccato dell’Italia nel periodo post-unitario. Con quest’agile libro di quasi ottanta pagine, Agostino Pendola aggiunge un nuovo tassello al mosaico che compone tutto il periodo. Ma lo fa partendo dalla necessità di colmare i vuoti lasciati dalla storiografia ufficiale che spesso finisce per rimuovere parte del passato comune (per gli altri, per i dimenticati, non c’è stato più spazio).

Da questa prospettiva si muove l’autore per dare ampio spazio ad alcuni episodi che mettono in evidenza l’importante ruolo sociale e politico dei mazziniani e dei democratici rapallesi nella seconda metà dell’Ottocento. Apparentemente indipendenti gli uni dagli altri, i singoli capitoli seguono in realtà questo filo conduttore.
Il libro si apre giustamente con la ricostruzione del fugace passaggio di Giuseppe Mazzini a Rapallo nell’agosto del 1870 e si chiude con il funerale di Costantino Nigra, il diplomatico artefice insieme a Cavour degli accordi franco-piemontesi del 1858, in una sorta di parabola che tocca i punti essenziali delle lotte politiche che segnarono l’avvio e il consolidamento dello stato unitario.

Il secondo capitolo ricostruisce le vicende della Società di Mutuo Soccorso rapallese, perfetto esempio di una delle eredità tangibili del mazzinianesimo, l’associazionismo, che nei primi decenni dell’Italia post-unitaria arginò o perlomeno provò a farlo, le carenze statali nella tutela delle classi più deboli e prive di istruzione, come puntualizza Michele Finelli nella prefazione.
Due capitoli sono dedicati ad altrettanti patrioti che, ispirati da Garibaldi e Mazzini, parteciparono attivamente alle vicende che portarono all’Unità d’Italia. Il primo, Giovanni Pendola, prese parte all’impresa dei Mille per poi tornare, con il grado di capitano conquistato sul campo, alla sua attività di falegname senza mai perdere di vista gli ideali per i quali aveva combattuto. Il secondo, Giovanni Fontana, partecipò a molte battaglie del Risorgimento. Amico e collaboratore di Mazzini, presse attivamente parte alla lotta politica nel decennio post-unitario, preparando ed organizzando più di una spedizione (in particolare verso Roma) con l’obiettivo di far scoccare la scintilla della rivoluzione in tutta Italia. Ma la morte di Mazzini nel 1872 lo fa scomparire nell’anonimato.

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Aprile-Giugno 2005 (Numero 1)

Dipinto di Cinzia Fiaschi, particolare
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