La Società Pirotecnica Italiana e le feste popolari nella Bologna dell'Ottocento

di Mirtide Gavelli - Fiorenza Tarozzi

L’allestimento di tali spettacoli richiedeva forti spese sostenute in gran parte dalla Società. Il bilancio societario era costituito dalle quote di iscrizione e da quelle annuali versate dai soci ordinari, che secondo lo Statuto potevano essere tutti i cittadini d’ambo i sessi, d’ogni età, professione e condizione, purché onesti, e godano dei diritti civili. A queste quote andavano poi aggiunti i contributi del comune e della provincia.
Come per gran parte degli istituti associativi ottocenteschi la gestione finanziaria della società era garanzia della sua vitalità o causa del suo disfunzionamento. Così nel 1870 una cattiva amministrazione portò la Pirotecnica quasi sull’orlo del fallimento, perché la riscossione delle quote di contribuzione sociale ha proceduto con tale e sì inaspettata lentezza e difficoltà da rendere in certa guisa impossibile il presentarsi in qualche cosa di propositivo.
23_pirotecnica02Fu una crisi di breve durata, risolta con una ristrutturazione interna.
Ai soci non erano garantiti particolari privilegi, se si esclude il fatto che ad essi erano riservati tre biglietti gratuiti per ogni spettacolo della società.
Nel 1879 la Società inaugurò la bandiera sociale:
La Società pirotecnica italiana, residente in Bologna, ha il proprio Stendardo in seta formato da una croce rossa in campo bianco. Lo Stendardo di forma triangolare appoggia su due racchette incrociate. L’asta termina con un emblema formato da un mortaio che lancia una spoletta e ai lati due fasci di razzi Che si incrociano. L’emblema è circondato da una ghirlanda metà di foglie di quercia e l’altra metà di alloro, e adorno di un nastro bianco colla leggenda in caratteri d’oro.
(art. 43, Statuto del 1879)
Quello del 1879 fu l’ultimo rinnovo statutario. Nel 1889, venuti a mancare i contributi annualmente versati dagli enti locali, la Società si trovò ad affrontare un forte disavanzo di cassa che la portò allo scioglimento definitivo. Era probabilmente scemato anche l’interesse dei bolognesi per un certo tipo di festa popolare e di spettacolo, così come per un certo tipo di associazionismo. Segno anche questo dei tempi che cambiavano.


Immagine nella pagina:
Stendardo della Società Pirotecnica Italiana, Biblioteca dell'Archiginnasio, Bologna

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Novembre 2013 (Numero 23)

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