In via Sant’Anna, oggi via Peglion, nel parco dell’Istituto Tecnico Agrario Statale Arrigo Serpieri, sorge un curioso piccolo edificio di gusto neogotico. L’edificio non solo richiama stilisticamente il revival ma lo fa parlando, si può dire, una lingua straniera. Piuttosto che le forme del massiccio gotico italiano, che troppo ancora doveva alla tradizione romanica, il piccolo edificio si slancia in forme aguzze verso il cielo richiamando alla mente immagini di edifici sacri inglesi.
La costruzione in pietra a vista, realizzata nella seconda metà del XIX secolo, affianca al corpo principale dell’edificio un campaniletto con cella e guglia in metallo su colonnine, all’interno della quale trova posto una campana.
Si tratta dell’oratorio della Beata Vergine della Misericordia. Stando all’interessante testo Corticella, un popolo una chiesa un borgo (Bologna, 1989), il piccolo edificio viene citato nelle cronache locali per la prima volta nel 1875, appartiene alla famiglia Rubbiani e vi si conserva il santissimo il 31 maggio. L’oratorio occupa presumibilmente l’area della cappellina dei Minelli dalla quale fu tratta l’ancona donata nel 1878 alla B.V. delle Grazie.
Dove si trova oggi l’Istituto agrario Serpieri dunque sorgeva il Casino Rubbiani, luogo di villeggiatura con villa padronale, casa del giardiniere e casa colonica. La facciata della villa, a due piani con ampio loggiato al pianterreno, guardava verso il bel parco, attraverso il quale si snodavano due percorsi, l’uno conduceva al piccolo oratorio, l’altro ad un suggestivo teatro all’aperto con palcoscenico inquadrato da colonnine scanalate, mascherone in corrispondenza della buca del suggeritore, alte siepi con funzione di quinte e una corona di alberi a delimitare lo spazio della platea.