Il Carnevale del 1868 a Bologna

di Enrico Bottrigari - Cronaca di Bologna

16 Febbraio. Feste offerte dalla Società del Dott. Balanzone.
Ma intanto che ferve questa lotta elettorale, non si cessa in Bologna dal divertirsi, ponendo tregua alle generali lagnanze ed occupandosi solo de’ carnevaleschi sollazzi.
La società del Dott. Balanzone ha già pubblicato il suo allegro programma annunziante alla città le feste che la mercè sua avranno luogo negli ultimi di Carnevale, che verrò descrivendo mano mano che avranno luogo.

Balanzone BertelliPrima festa al Brunetti e fiera di beneficienza.
Nella scorsa notte pertanto ebbe luogo la prima delle promesse feste con veglione mascherato al Teatro Brunetti e coll’inizio di una fiera di beneficenza nella sala foyer del teatro stesso, per cura delle benemerite Signore che presiedono a’ pii istituti degli Asili infantili e del Ricovero di Mendicità. Nel mattino, al teatro stesso, vi fu una cosiddetta passeggiata diurna.
Per questi divertimenti del nostro Carnevale le società ferroviarie hanno stabilite corse di piacere per le vicine città con diminuzione di prezzi. È già costruito nella Piazza del Pavaglione un grandissimo palco che dee servire per un ballo offerto al popolo dalla Società del Balanzone in sera da destinarsi.

19 Febbraio. Veglione mascherato con premi al Teatro Contavalli.
Nella sera del 19 si è dato al Teatro Contavalli un veglione, decretato dalla Società Balanzonica, con premi umoristici e di qualche valore. Una maschera, Narciso, rappresentante del Balanzone che giungerà officialmente domani, giovedì grasso, recò i premi annunziati, cantando le cosiddette Narcisate. Il concorso fu sufficiente ed il popolo se la passò allegramente.

20. Ingresso in Città del Dott. Balanzone.
Oggi poi, a tenore del pubblicato Proclama, alle 3 pomeridiane entrava per la barriera di S. Stefano, sopra un bel legno da viaggio tirato da sei cavalli, il Re del Carnevale. Al suo ingresso la banda Municipale, ita ad incontrarlo, suonava un Inno a lui espressamente dedicato, nel mentre che mortari e fuochi di gioja si accendevano in segno di gioja. Nella di lui carrozza stavano le maschere di Tabarrino ed il Narciso. Grande folla di popolo curioso assisteva all’ingresso. Al seguito venivano molti equipaggi con maschere. La banda precedeva il cocchio del Balanzone e lo accompagnava fino alla Piazzetta di S. Tecla ove è eretto un grandioso palco che serve direi quasi a di lui trono. Ivi sono invitate le autorità civili e militari della città, ed ivi stanno i componenti la direzione della Società che prende il nome dalla maschera suddetta.
Appena giunto il Balanzone e suo corteggio sull’accennato ponte, grande copia di poesie in carte colorate furono gettate dalle circostanti finestre, nel mentre che il Dottore arringava il popolo. Dopo ciò, risalito in cocchio, faceva alcuni giri nel corso che dalla Barriera di S. Stefano giunge fino alla nuova piazza Cavour, ove le carrozze giravano intorno per ripigliare la via che conduce alla Barriera di S. Stefano. Presiedevano al buon ordine del corso i lancieri a cavallo e molti ispettori della Società Carnevalesca, i quali portavano un distintivo al cappello. Però il concorso delle carrozze fu poco numeroso, mentre le persone a piedi erano affollatissime, essendosi recati per curiosità a migliaja que’ del contado.


Immagine nella pagina:
Flavio Bertelli, Dottor Balanzone, 1900, Fondo Brighetti, Collezioni di Arte e di Storia della Fondazione CaRisBo, Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna. Tutti i diritti riservati.

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Novembre 2013 (Numero 23)

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