In inverno, ogni tanto si stabiliva in città. Arrivava carica di bacche e di fiori e in poco tempo la sua casa sembrava un pergolato. Si circondava di amici, riceveva molto perché amava lo scambio di opinioni e la conversazione in cui brillava. Combinava le intuizioni di una donna – commenta Margaret – con il potere virile della ragione. I soggiorni veneziani le permisero di legarsi a personalità di passaggio a Venezia, come il principe e la principessa del Galles, l’imperatrice di Germania Federica, Henry James e molti altri che spesso poi ospitò in campagna. I suoi soggiorni veneziani erano brevi perché amava vivere a Vescovana.
C’è qualcosa di lenitivo in questi vecchi muri – scrive all’amica – e li amo. Visse gli ultimi anni in solitudine. Il mio Natale fu molto solitario – scrive - ho messo mazzettini di agrifoglio un po’ dappertutto in casa e ho fatto un plum-pudding per me e i servitori. Soltanto il parroco del paese condivideva di tanto in tanto i pomeriggi con lei. Morì all’improvviso all’alba del 25 giugno 1902 e fu sepolta nella cappella della tenuta. Spero che ci siano bei fiori in paradiso – aveva scritto tempo prima a Margaret – i turchi dicono che piantare un fiore è compiere un’azione gradita a Dio.
Probabilmente la gestione delle terre e del bestiame così come la concepì Evelina fu innovativa e forse ha lasciato tracce nel territorio della Bassa Padovana. Tuttavia oggi è ricordata per il giardino originale che creò cercando di conciliare le diverse anime della sua identità, dal parco all’inglese che dava libertà alla natura di comporre la propria armonia, al giardino ottomano con le perfette simmetrie e le simbologie, che forse colmava la nostalgia per i luoghi dell’infanzia e per la famiglia che non rivide più, fino al giardino all’italiana, omaggio a quel paese che l’aveva accolta e che era diventato suo. Come tutti coloro che vivono fra diverse culture, Evelina ha probabilmente sentito il bisogno di dare omogeneità al mosaico che componeva la sua identità. Il giardino è in qualche modo il riflesso di questo lavorio interiore e, considerando i risultati, il mosaico appare perfettamente ricomposto.
Immagine nella pagina:
La facciata di Villa Pisani a Vescovana