La corte del Belgio non aveva un’importanza strategica sul piano europeo, così quando Rodolfo arrivò a Laeken in cerca di moglie, i re belgi furono certi di ottenere quel prestigio che tanto bramavano.

Stefania, che fino a quel momento aveva fatto una vita assai ritirata circondata dalle sue governanti senza che nessuno realmente si preoccupasse per lei, venne sbalzata sotto i riflettori di tutta l’Europa. Improvvisamente circondata dall’affetto dei genitori, venne convinta facilmente a cedere la mano ad una persona che non aveva mai visto prima. Essi le promisero che avrebbe ricevuto in dono il trono più importante di Europa e che avrebbe reso un onore grandissimo alla sua patria. Folgorata da tali parole, Stefania fece di questo messaggio la missione di tutta la sua vita: essa era nata per essere imperatrice.
Il giorno stesso del primo incontro con il principe ereditario venne annunciato il fidanzamento.
La giovane ignorava tutto del futuro sposo, né seppe mai che, in quella circostanza, il principe ereditario si era fatto accompagnare in Belgio da una delle sue numerose amanti. Il matrimonio dovette essere a lungo rimandato poiché ella tardava ad entrare nella fase della pubertà. Pare che alla fine, sia stata mandata all’altare una sposa di diciassette anni, ma in realtà ancora bambina.
Le nozze ebbero luogo a Vienna nel maggio del 1881. Stefania riferisce di quell’avvenimento descrivendosi bellissima e stupendamente agghindata. In realtà la corte viennese aveva già iniziato a criticarla per i capelli troppo gialli e stopposi e la pelle troppo bianca. Il paragone con la suocera, Sissi, era sicuramente a sfavore e non solo sul piano fisico ma anche intellettuale. Quest’ultima, oltretutto, non cercò di instaurare un buon rapporto con la nuora né di aiutarla ad ambientarsi ma si tenne in disparte. La derideva in privato definendola
grasso rospo giallo o
brutto cammello.
La prima notte di nozze fu un incubo: nessuno aveva pensato di ragguagliare Stefania sui dettagli più intimi della vita matrimoniale e il principe non fu proprio un galantuomo. Abbandonata da tutti, in terra straniera e in un castello freddo e mezzo disabitato, iniziò a temere sinceramente per la propria vita futura.
Immagine nella pagina: Rudolf con la moglie Stefania