Un carteggio del cuore

di Pierpaolo Franzoni

Le lettere le trovai venticinque anni fa, legate con un nastrino scolorito, nel cassetto dello scrittoio che fu della zia di mio padre, una delle figlie nubili di Marietta Leonelli e Costantino Franzoni. Si chiamava Elisa e con la sorella Luigia e il fratello Giovanni visse tutta la vita in Strada Maggiore, in un antico palazzo, in una penombra discreta e borghese, senza scosse. Solo il fratello più piccolo, Giuseppe, si sposò ed era mio nonno.
Nemmeno la guerra portò lontano le due sorelle. Il fratello Giovanni era già morto prematuramente e loro pensarono di andare sfollate in campagna. Prenotarono un carretto, fecero caricare alcune casse, qualche mobile. Salirono anche loro, ma a Porta Mazzini, in preda a un'angoscia incontrollabile, dissero al conducente di girare il cavallo e tornarono a casa, tra le grosse mura dove si sentivano protette.

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Ottobre-Dicembre 2005 (Numero 2)

Acquerello di Loretta Bompiani, Palazzo Grassi

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