Un carteggio del cuore

di Pierpaolo Franzoni

E lì rimasero, custodendo ogni memoria, e quindi anche le lettere dei loro genitori, lì, fra il tavolino tondo da tè, il divano imbottito di velluto rosso e le tazzine Ginori, manifattura di Doccia, sempre pronte per gli ospiti.
Elisa fu l'ultima a morire, in una calda estate del 1980, e allo sgombero della casa in cui aveva abitato tutta la vita, mio padre e io trovammo anche queste lettere che ora io conservo gelosamente. Sono l’ultimo di questa catena famigliare e ascolto le voci che parlano dal foglio fragile che dispiego con rispetto. Testardamente immagino che i miei bisnonni possano rivivere anche solo a leggerne un rigo o a pensarli attraverso lo sguardo ad una ingiallita fotografia che li ritrae giovani e felici. Marietta non è bellissima: piccolina, lo sguardo timido, il volto rotondo, gli occhi dolci. Unica vera bellezza: una grossa treccia di capelli scuri che le circonda il capo, come una corona. Costantino è alto, magro, ha baffetti curati e una certa eleganza che esprime appoggiandosi al bastone da passeggio.
La storia comincia in quel bel palazzo di una delle più belle e storiche vie di Bologna, dimora della famiglia Leonelli. Per entrare nella vita di Costantino e Marietta noi saliremo però non dallo scalone principale, ma da una piccola porta nel cortile, attraverso un scala che conduce al primo piano. Lì Marietta vive con la madre, il padre e sette fra fratelli e sorelle. E lì Costantino la conosce e se ne innamora.
Costantino è uno scrivano trentenne mentre verga con una leggera cannetta d’argento la sua prima lettera a Marietta. E' una vera e propria dichiarazione d'amore.

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Ottobre-Dicembre 2005 (Numero 2)

Acquerello di Loretta Bompiani, Palazzo Grassi

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