Viaggio attraverso la prima Esposizione Nazionale

di Alessia Branchi

Casto Lettore,
Hai tu due lire in saccoccia?...
Questo libro è per te.
E le due lire per me!...

Con questo prologo Pietro Coccoluto Ferrigni dà inizio al Viaggio attraverso l’Esposizione Italiana, una guida critico-descrittiva dedicata all’Esposizione Italiana dal respiro internazionale inaugurata nell’anno dell’Unità del Paese, esattamente il 15 settembre 1861 a Firenze nei locali dell’ex stazione Leopolda, ristrutturata per l’occasione e a tutt’oggi centro espositivo e culturale della città. L’evento durò circa tre mesi e vide la partecipazione di oltre 8.500 espositori provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa, per mostrare agli stranieri e agli Italiani il grado di sviluppo scientifico e artistico raggiunto nel Paese.

24_esposizione01Yorick figlio di Yorick, lo pseudonimo con cui si firma l’autore del libro appena citato dedicandolo al Cavalier Francesco Carega, segretario generale dell’Esposizione, accompagna il lettore dentro le tante sale espositive perchè questa importante faccenda dell’Esposizione è riuscita bene, ed è per lui un onore scrivere di tale successo, anche se ogni tanto gli sfugge qualche critica cinica nei confronti di allestimenti o artisti.

Questa prima mostra delle arti, industrie e manifatture, che veniva a celebrare la festa alle genti italiche per essersi unite in uno Stato, nulla lascerà a desiderare. All’inaugurazione perfino il Re Vittorio Emanuele si recò a Firenze per congratularsi col marchese Cosimo Ridolfi, ideatore e sponsor della mostra, che i travagli lunghi e difficili di mano e di consiglio per restituire l’indipendenza e l’unità alla patria non avevano distolto gli Italiani dalla scienza, dalle belle arti, dalle industrie meccaniche, dall’agricoltura, pregi antichi e argomenti efficacissimi di gloria e di prosperità per l’avvenire.

Immagine nella pagina:
V. M. Corcos, Yorick, 1889, Museo Civico Giovanni Fattori, Livorno

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