Properzia de’ Rossi visse a Bologna una vita breve ma intensa e spregiudicata. Caratteristiche che ritroviamo nella sue opere; un’abilità straordinaria che muove ammirazione e invidia. Forte, determinata nell’affermarsi in un mondo ad appannaggio maschile e delicata nel forgiare con estrema maestria noccioli di pesca. A dispetto della sua condotta di vita, Papa Clemente VII, recatosi a Bologna per l’incoronazione di Carlo V, espresse il desiderio di conoscere questa grande artista ma ciò non avvenne, Properzia morì proprio quel giorno, a soli 39 anni, di peste.
Un sentito ringraziamento al Dott. Medica, Direttore dei Musei Civici d’Arte antica, e al Dott. Mark Gregory D’Apuzzo, Responsabile comunicazione promozione e relazioni esterne, per aver concesso la pubblicazione di questo estratto.
È gran cosa che in tutte quelle virtù ed in tutti quelli esercizi, ne’ quali, in qualunque tempo, hanno voluto le donne intromettersi con qualche studio, elle siano sempre riuscite eccellentissime e più che famose. (Giorgio Vasari, Le vite de’ più eccellenti Pittori, Scultori ed Architettori, Firenze, Appresso i Giunti, 1568 p. 172) [...]
L’eccellenza delle donne, versata in ogni ambito del sapere, è tema ormai alla moda nelle corti, dove ha preso ad affermarsi in parallelo al modello maschile del perfetto cortegiano, ideale tipo umano in cui trova forma il mito aristocratico proprio della classe colta del tempo.
Per costruire la vita dell’artista donna, Vasari ricorre a formule proprie della letteratura encomiastica, allontanando la vicenda biografica di Properzia dalla realtà storica.
Immagine nella pagina:
Giuseppe e la moglie Putifarre, Museo della Basilica di San Petronio, Bologna