Il Giardino delle VanitàIl Conte di Montetristo (4/5)

IV parte

di Giuseppe Bergivaldi

...continua dal numero precedente

XI - PARIGI

Così accadde. Per la data convenuta i coniugi de Maurices, che nel frattempo avevano montato la curiosità raccontando la disavventura, ferrarese, organizzarono un ricevimento per Montetristo dove partecipavano oltre alle sue vecchie conoscenze: il generale Joseph de Costantin e il supremo innominabile capo della polizia, alcune fra le più alte cariche della capitale. Vi era il barone Serge de la Tributaire, direttore dell’ufficio imposte e tributi, il barone Guid de Marzià, possidente terriero, il marchese Édouard, lontano parente del compianto imperatore, ritirato a vita privata dopo il cambio di regime, dopo aver lungamente governato le colonie del Nord Africa.
ricevimento (Miniatura 218x168 px)Era presente il generale dottor Andrea dell’Olmatello in forza alle armate del regno di Sardegna, spesso presente a Parigi per ragioni di cuore più che per quelle diplomatiche. Vi era donna Marta del Cartocc’, di antica famiglia repubblicana, ora apprezzata astrologa cui tutta la nobiltà parigina ricorreva per risolver le questioni più disparate. Erano presenti poi il duca August de la Madlène, il conte e poeta italiano Renato di Longamano ed anche il Marchese Joseph d’Elm, costruttore di armi per l’esercito reale. Durante il ricevimento, Montetristo sfoderò tutta la sua signorile personalità ricevendo una serie di successivi inviti presso le dimore dei presenti. Ma come sempre accadeva non mancò di suscitare i soliti sentimenti di invidia e sospetto.

Appena sistematosi in un sontuoso palazzo sui Campi Elisi, Montetristo si recò presso la più famosa scuola di danza della città. Era diretta da Alecsieia, famosa ballerina italiana originaria del Granducato di Toscana che aveva così trasformato il suo nome per avere lungamente danzato al teatro Bolsoi di Mosca e che il conte aveva già avuto modo di ammirare. Il marito di lei, il duca Samuel del Chemin de Fer, si occupava di sistemi di locomozione, in particolare di treni, che costituivano la grande innovazione nel sistema dei trasporti. A questo proposito, avendo egli conosciuto il conte Fabricius durante un sopralluogo per collegare il porto di Boulogne alla capitale, aveva cercato di aiutarlo nella realizzazione della sua PILA suggerendogli di mettere la barca su rotaie galleggianti per risolvere il problema della sterzata.

Frequentando la scuola di danza, Montetristo aveva avuto modo di dimostrare la sua acquisita perizia e la notizia si sparse per tutta Parigi seguita dal solito bagaglio di ammirazione e di risentimento. La sua disponibilità economica era sbalorditiva, qualunque impresa cui si dedicasse era organizzata alla perfezione. Le raffinatezze dei suoi modi, il buon gusto dei regali, la rapidità con cui portava a termine qualsiasi impresa, avevano fatto di lui la personalità del momento. Si scatenò così una gara senza quartiere per averlo ospite d’onore nei vari salotti e soprattutto alle feste danzanti.

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Gennaio-Marzo 2010 (Numero 15)

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