Scienze e TecnologiaCioccolata, cioccolatini e un po' di... patriottismo

di Samuele Graziani

17_cioccolato04Sul finire del Settecento Giovanni Battista Sales (torinese) e Gioacchino Bellone di Oja (cuneese) decisero di iniziare l’attività di burattinai. Mossero il loro spettacolo tra Torino e Genova, ma il loro personaggio principale, tale Giròni, troppo somigliava al doge di Genova, e per la sua troppa irriverenza fu causa dell’arresto dei suoi inventori. Scarcerati tornarono a Torino, dove il loro personaggio li fece nuovamente arrestare, questa volta perché era ritenuto irriverente nei confronti del fratello di Napoleone.

Condannati a morte, riuscirono ad evadere e finalmente si decisero a cambiare il nome al loro protagonista che divenne Giandoja. L’origine della parola è dubbia, due sono le interpretazioni: la prima fa derivare il nome dalla contrazione di Gioanin della doja (la doja è in torinese un recipiente per il vino), la seconda dalla contrazione del nome di uno dei due Gioanin d’Oja. Qualunque sia la vera origine, il nome portò fortuna al personaggio, che presto divenne il burattino rubicondo, beone e sornione che ben conosciamo: Gianduja. Gianduja è il burattino patriottico per eccellenza: la sua caratteristica è la coccarda tricolore di Zamboni e De Rolandis sul tricorno.

Gianduja viene presentato ai torinesi nel 1808 e viene immediatamente accolto con calore. Ben presto diventa la maschera tipica della città e ne incarna il sentore ed il carattere. Gianduja è uno dei simboli del Risorgimento, con i moti rivoluzionari del 1848 assume un carattere fortemente politico e patriottico: Gianduja è il simbolo per la lotta per l’indipendenza.


Nel 1865. durante il Carnevale, Caffarel ha l’idea di servirsi di Gianduja per pubblicizzare il suo ultimo cioccolatino di recente invenzione. Così alla parata sfila Gianduja che regala agli spettatori il givù, che per l’occasione viene ribattezzato gianduiotto. Da quel giorno il cioccolato alla nocciola prende il nome di Gianduia. Ancor oggi i gianduiotti originali, quelli di Caffarel, si chiamano Gianduia 1865.


Immagine nella pagina:
La maschera Gianduja

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Ottobre-Dicembre 2010 (Numero 17)

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Involucro di cioccolatino Gianduiotto

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