Luoghi non luoghi persone, personaggi.
Non vite parallele ma deragliamenti autobiografici; ogni persona racconta di sé diventando personaggio e facendo parlare il personaggio parla di sé, come la casalinga coraggiosa che viene considerata dai suoi contemporanei come una delle più grandi esploratrici, tanto da essere accolta come membro dalle società geografiche di Berlino e Parigi (p.27).
Come Luigi e Giovanni entrambi studenti universitari […] che partecipano alle guerre d’indipendenza con Garibaldi (p.7). E l’ex-maestro di musica che per le sue profonde convinzioni anti-schiaviste […] si arruola nell’esercito unionista […] diventando comandante di Brigata di Cavalleria (p.20).
Il santo francese, di Montpellier, molto venerato perché ritenuto protettore dalla temutissima peste e lungamente vissuto in Italia operando guarigioni miracolose (p.12). E chi a 22 anni moriva a seguito di una ferita riportata nella difesa di Roma (p.25). Se ne parla nel luogo per eccellenza, il luogo sociale della città.
Ogni città […] anche la più piccola, si identifica per la cattedrale, il palazzo comunale e il teatro (p.4); e come non portare alla ribalta, un personaggio il burattino rubicondo, beone e sornione […] il burattino patriottico per eccellenza che con la sua caratteristica […] coccarda tricolore [...] regala dolcezza agli spettatori (p.16).
Niente ci informa meglio su noi stessi che vedere di nuovo davanti a noi cose prodotte da noi anni prima, per cui abbiamo la possibilità di osservarci come si osserva un oggetto.
Johann Wolfgang Goethe
Buona lettura.