Alla fine della sanguinosa battaglia 85 irlandesi sopravvissuti furono fatti prigionieri dagli statunitensi. 72 furono condotti davanti ad una corte marziale in quanto disertori e, dopo un rapido e scontato processo, 50 furono impiccati la mattina del 13 settembre 1847 di fronte alla fortezza di Chapultepec, mentre su questa veniva issata la bandiera americana. I pochi che avevano disertato prima della dichiarazione ufficiale di guerra, tra cui lo stesso John Riley, non subirono la pena capitale, ma furono incarcerati, frustati e marchiati sulla guancia destra con la
D di disertore. Riley fu marchiato su entrambe le guance.
Gli americani, dopo circa due anni di combattimenti, costrinsero i messicani alla resa, che fu sancita il 2 febbraio 1848 con la firma del Trattato di Guadalupe Hidalgo. La fine della guerra comportò l’acquisizione da parte degli Usa di mezzo milione di chilometri quadrati di territorio. Come compensazione, alla Repubblica Messicana furono versati 15 milioni di dollari. Alcuni dei San Patricios superstiti decisero di ritornare in Irlanda, ma molti rimasero in Messico, dove oggi si trovano ancora dei loro discendenti. Forse il più famoso di questi è stato l’attore Anthony Quinn.
John Riley, riacquisita la libertà, fu reintegrato nell’esercito messicano con il grado di Colonnello e si stabilì a Veracruz, dove tenne in vita la tradizione del Battaglione e del suo vessillo. Ancora oggi il
Batallòn San Patricio è l’unico corpo militare dell’America Latina a disporre di una banda di cornamuse.
Non ci sono notizie certe sulla sua morte. L’ultimo documento ufficiale che fa riferimento a John Riley è il suo congedo militare, datato 14 agosto 1850. Congedo per motivi medici, con medaglia al valore, e un premio di ben 800 dollari dell’epoca, che sarebbero equivalenti a circa 20mila dollari di oggi. Verso la fine degli anni ‘80, nei registri della cattedrale di Veracruz fu ritrovato un certificato di morte datato 31 agosto 1850, relativo a un uomo di nome Juan Riley, e si suppose fosse quello dell’ufficiale irlandese.
Ma in seguito questo documento è stato messo fortemente in discussione, poiché l’uomo morto a Veracruz avrebbe avuto quarantacinque anni, mentre il capitano dei San Patricios di anni ne aveva solo trentatré. Inoltre, il certificato riporta che l’uomo era indigente e alcolista, mentre Riley era conosciuto per la sua sobrietà, e godeva di una certa disponibilità economica grazie ai premi ricevuti dall’esercito messicano.
Immagine nella pagina: Lapide commemorativa nella Piazza San Jacinto, distretto di San Àngel, Città del Messico