Peggio Madame, vi ringrazieranno! Lo strano colpo di Stato della Duchessa di Berry

di Andrea Olmo

Il 2 agosto 1830 Carlo X, ultimo dei Re Borbone di Francia, saliva sulla nave che l’avrebbe portato in esilio in Gran Bretagna: non sarebbe mai più tornato in patria. In seguito alle Tre Gloriose, le tre giornate della Rivoluzione del Luglio 1830, era stato costretto ad abdicare; rimpianti, per la verità, ne aveva pochi: Carlo d’Artois era diventato Re per una serie di circostanze fortuite e aveva governato sei anni di malavoglia e con metodi autoritari, dedicandosi prevalentemente ai suoi passatempi preferiti: donne, feste, champagne.

E così, quando si era trovato a dover rinunciare al trono, non ne era stato eccessivamente dispiaciuto. Con lui, però, partiva una persona che era tutt’altro che contenta di dover abbandonare la Francia: sua nuora Maria Carolina, Duchessa di Berry.
Determinata, testarda, coraggiosa, la giovane Duchessa divenne, ben presto, la leader de facto del partito legittimista francese, e si diede ad organizzare ogni possibile complotto pur di portare il figlio, Enrico di Chambord, sul trono di San Luigi.

Ma facciamo un passo indietro: chi era la Duchessa di Berry?
Maria Carolina Ferdinanda Luisa di Borbone era nata a Palermo nel 1798, figlia di Francesco I, Re delle Due Sicilie, e di Maria Clementina d’Asburgo, figlia dell’Imperatore Leopoldo II. Cresciuta tra Palermo e Napoli, nel 1816 era andata in sposa a Carlo Ferdinando di Berry, figlio del futuro Carlo X, ed erede al trono di Francia su cui allora sedeva lo zio Luigi XVIII. Nonostante la notevole differenza d’età, Carlo Ferdinando aveva vent’anni in più della moglie, la coppia apparve subito molto affiatata, e si trasferì a vivere all’Eliseo.

Nel febbraio 1820, però, Carlo Ferdinando fu ucciso da un sellaio, all’uscita dell’Opéra; la Duchessa allora era in dolce attesa e, sette mesi dopo, diede alla luce un figlio, il già citato Enrico, Conte di Chambord, che fu definito il figlio del miracolo perché nato dopo la morte del padre. Trasferitasi alle Tuileries, ben presto Maria Carolina rivelò una personalità brillante, intelligente ed anticonformista. Lanciò la moda della villeggiatura a Boulogne-sur-Mer e a Dieppe, inaugurò una sezione del canale della Somme, lanciò lo style troubadour nel vestire. Inoltre, protesse letterati e musicisti, tra cui Rossini, si interessò della nascente arte della fotografia, raccolse una immensa biblioteca al suo castello di Rosny, dove progettò e realizzò anche uno splendido e notissimo giardino, e patrocinò il teatro del Gymnase che, pertanto, fino al 1830, prese il nome di Teatro di Madame.

Poi, proprio nel 1830, scoppiò la Rivoluzione di Luglio che rovesciò i Borboni, sostituendoli con la monarchia borghese di Luigi Filippo d’Orleans. Maria Carolina fu costretta ad andare in esilio al castello di Holyrood in Scozia, ma non si rassegnò!

Già nel 1831, sobillata da esponenti legittimisti come il Maresciallo de Bourmont e il duca Des Cars, iniziò a convincersi che l’unica via per riconquistare il trono per suo figlio Enrico fosse quella di provocare una sollevazione popolare in Francia. Così, nella primavera del 1832, partì in gran segreto dall’Inghilterra, ma in realtà seguita passo passo dagli agenti di Luigi Filippo, per recarsi dal Duca di Modena Francesco IV, unico sovrano a non riconoscere la monarchia orleanista.

Tuttavia, l’appoggio principale le venne dal Re di Sardegna Carlo Alberto, allora fervente reazionario; il Savoia aveva conosciuto la Duchessa di Berry nel 1823 e ne era stato subito affascinato: per lei aveva rotto il voto di non ballare mai più, e si era intrattenuto spesso a discorrere con la bella Maria Carolina ma con una misura che gli fa onore, come scrivevano i ministri sabaudi all’allora Re Carlo Felice. Addirittura, subito prima che la Duchessa si accingesse all’impresa rivoluzionaria, Carlo Alberto le scrisse le seguenti parole: Darei tutto il mondo per essere al vostro fianco; il mio cuore batterà delle più dolci emozioni apprendendo la vostra gloria!
Il Re di Sardegna procurò alla Duchessa un finanziamento di 780.000 franchi, grazie ai quali Maria Carolina comprò una nave a vapore, ovviamente battezzata Carlo Alberto.


Immagine nella pagina:
Elisabeth Louise Vigée Le Brun, Maria Carolina Duchessa di Berry

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Ottobre-Dicembre 2007 (Numero 8)

Sala dell'ebrezza, fratelli Muzzi. Palazzo Segni-Masetti, Bologna

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