3 Aprile. È nominato cappellano della Legione italiana comandata da Garibaldi, che si trova a Rieti, presso il confine col Regno di Napoli.
4 Aprile. Incontra Giuseppe Garibaldi, nel quale riconosce
l’eroe, cui cercando andava l’anima mia. A sua volta, il frate patriota suscita un’enorme impressione nell’animo del generale.
30 Aprile. Ugo Bassi partecipa al combattimento contro i Francesi a Porta San Pancrazio. È fatto prigioniero mentre assiste un ferito. I Francesi lo incaricano di portare una lettera al Governo repubblicano e lo lasciano libero.
16 Maggio. Bologna è occupata dagli Austriaci, che vi impongono la legge militare.
3 Giugno. Partecipa alla battaglia contro i Francesi presso il Casino dei Quattro Venti. Incurante del pericolo, nelle fasi cruciali della difesa di Roma è sempre presente, spesso a fianco di Garibaldi.
31 Luglio. Garibaldi giunge a San Marino, dove scioglie la legione. Qui Ugo Bassi scrive gli ultimi versi de
La croce vincitrice, un poema di esaltazione del cristianesimo, rimasto incompiuto.
3 Agosto. All’alba Garibaldi e i suoi si imbarcano da Cesenatico, decisi a raggiungere Venezia. Avvistati e accerchiati dalle navi austriache, riescono a sfuggire e alle 7 del mattino approdano a Magnavacca (poi Porto Garibaldi), proseguendo nella fuga alla spicciolata via terra. Attorno a mezzogiorno, è arrestato nella trattoria della Luna di Comacchio dai carabinieri pontifici, insieme al capitano Giovanni Livraghi.
5 Agosto. Ugo Bassi viene perquisito dagli Austriaci nel carcere.
Bassi e Livraghi, scortati dai soldati austriaci, vengono portati da Comacchio a Ravenna e di qui a Bologna.
7 Agosto. Verso le ore 18 Ugo Bassi entra a Bologna e viene portato a Villa Spada. Nella notte giunge anche il generale austriaco Gorzkowski, governatore civile e militare della città. Sarà proprio Gorzkowski ad ordinare la fucilazione, nonostante che contro Bassi e Livraghi non sia stato avviato nessun procedimento regolare, né si abbia notizia di una sentenza emessa. Attorno alle 22 incontra la sorella Carlotta a Villa Spada e la conforta. Dopo il colloquio, Bassi e Livraghi sono portati alle Carceri della Carità in Via San Felice, presso la chiesa di S. Maria della Carità.
8 Agosto. Poco prima delle 12 i due vengono prelevati dal carcere e condotti a Villa Spada, dove viene loro comunicata la condanna a morte, ricevono i conforti religiosi, danno alcune disposizioni di carattere testamentario. Attorno alle 13 i condannati escono da Villa Spada con i ferri ai polsi, caricati su un carro militare, circondato e preceduto da soldati, percorrono Via Saragozza. All’altezza degli archi 66-67 del portico vengono fatti scendere e fucilati nell’adiacente podere Micheli.
Immagine nella pagina:
Torretta neomedievale di Villa Spada dove, secondo la tradizione, Ugo Bassi venne rinchiuso