La Casa Tanari in via Galliera, frequentata da Pietro Giordani, da Paolo Costa, da Giovanni Marchetti, da Carlo Pepoli e da altri illustri letterati ed artisti italiani e stranieri, fu uno dei più importanti centri della vita culturale cittadina, esempio di quella ospitalità, di quella cordialità tipicamente bolognese che fece molta impressione anche al Leopardi, tanto da indurlo a definire Bologna
quietissima, allegrissima, ospitalissima.
Brigida Fava Ghisilieri nacque nel 1802 dal marchese Nicolò Fava Ghisilieri e dalla marchesa Gaetana Marescotti Berselli; avendo perduto la madre in tenera età venne educata dal padre ed apprese anche l’uso della lingua latina, cosa inconsueta per una fanciulla dell’epoca. All’età di sedici anni sposò il marchese Giuseppe Tanari e si trasferì con lui in quella casa in via Galliera, che sarebbe presto divenuto il centro politico della Bologna liberale. Brigida volle imparare le lingue straniere, così utili per quelle donne che desideravano intraprendere conversazioni dotte nelle loro case.
Era il suo conversare stupendo di brio, di grazia, di cultura, direi quasi affascinante per la bella voce, ed il gesto che l’accompagnava. Il desiderio di conoscere e di imparare spaziava in tutti i campi:
coltivò l’arte in ogni maniera e veramente fu valente pittrice, dipingendo ad olio, miniando sull’avorio, acquarellando, e disegnando sopra pietre litografiche, e modellando figurette in creta.
La sua qualità di artista ottenne diversi riconoscimenti pubblici; la marchesa non produceva solo per sé stessa poiché la maggior parte delle volte vendeva le sue opere per ottenerne denaro da investire in opere di carità o per la causa italiana.
Fu tuttavia lo scoppio della rivoluzione il 4 febbraio 1831 a segnare definitivamente le sorti politiche della famiglia: il marchese Antonio fu nominato membro dell’Assemblea Costituente, mentre Brigida si impegnò a raccogliere offerte di denaro e cavalli per la causa. Alla festa per la proclamazione del Governo delle Province Unite, che si tenne al Teatro Comunale la sera del 3 marzo 1831, fu tra le signore che cantarono i cori del
Guglielmo Tell reggendo la bandiera tricolore. In seguito alla restaurazione del governo pontificio Brigida aiutò gran parte dei proscritti ad emigrare e per questo venne ricordata da Giuseppe Mazzini come
la donna più benemerita della patria nello Stato Romano.
L’attività della marchesa Tanari non si limitò tuttavia all’ambito politico, ma spaziò in quello più vasto della cooperazione e del mutuo soccorso. Brigida si fece infatti promotrice della nascita in Bologna di moderne
Sale d’asilo.