Brigida

di Elena Musiani

Per sostenere la creazione degli asili e dimostrare al contempo la necessità dell’impegno femminile in questa attività a Bologna si formò nel 1836 una Società di lavoro in favore delle scuole infantili, il cui scopo era appunto di mostrare i vantaggi materiali e morali che possono derivare da una Società di donne che si riuniscono per lavorare in pro dè bambini poveri accolti nelle scuole infantili. La novità che introduceva questa esperienza risiedeva inoltre nel desiderio di voler costituire una vera e propria associazione femminile, il cui scopo era aiutare i bisognosi, ma mostrare al tempo stesso la necessità della presenza delle donne nella società, una presenza che veniva rafforzata proprio dall’essere costituite come gruppo e non come singole individualità.

Brigida Fava Ghisilieri 3 (Miniatura 230x347 px)Brigida poneva sempre in primo piano un argomento a lei particolarmente caro: la necessità anche per le donne di avere un’istruzione adeguata sostenendo che quando si voglia restituire alla bellezza e alla grazia femminile le influenza sui costumi, che ebbe in Italia né secoli XV e XVI, in Francia e in Germania né seguenti, bisognava incominciare dal dare alle donne una coltura sostanziosa e non inferiore a quella degli uomini, la quale potesse procacciar loro dignitoso e fermo carattere; il che vanamente si spera di conseguire colla facile, varia e speciosa istruzione che oggi si usa e pareale buon augurio che i legislatori comincino già a stabilire quella giusta uguaglianza della donna, senza che non potrà mai essere la vera famiglia.

Brigida era prima di tutto una madre e, come tale, non tralasciava mai di dare consigli al figlio su come doveva comportarsi. Accanto ai richiami alla prudenza, ed anche a quelli più esplicitamente patriottici, lo incitava ad uccidere il nemico che opprimeva l’Italia: la donna addestrava il giovane sul come comportarsi nella vita. Brigida consigliava il figlio sulle amicizie più giuste da conservare: in guerra era difficile avere amici, soprattutto tra gli stranieri.
Con la figlia Augusta invece condivideva i fatti cittadini e politici. Brigida ed Augusta furono figure di primo piano nella vita politica: nei mesi di battaglia ricamavano bandiere e raccoglievano notizie per il giornale cittadino. Questa sera Mammà unitamente alle altre signore anderanno a portare l’altra bandiera finita, che è riuscita assai meglio della prima, per l’altro battaglione civico che sento partirà in breve… Certo che non avrai più tempo ma mi sarebbe piaciuto che avesti potuto fare una descrizione del campo qualche cosa da mettere ne giornali. Entrambe odiavano lo straniero, in particolare gli austriaci oppressori, ma anche qualunque potenza straniera che dimostrasse di interferire nella politica italiana.

Brigida Fava si spense a Firenze il 12 febbraio 1877, questa donna che tanto aveva dato alla città di Bologna ed alla causa italiana non mancò fino all’ultimo di interessarsi di politica e di dare consigli alla figlia, parole dalle quali emerge sempre uno spirito vivace, amante dei viaggi, delle scoperte e della vita in generale. Dico che tutto dipende dal dispiacere per giusto di lasciare l’amica, il bellissimo Parigi, lo spavento della patria, cosa naturalissima e da me pure sentita viaggiando e ritornando. Pensa che quando si viaggia si scorda il Mondo e le sue noie, i suoi disinganni. Troppo si sarebbe felici. Addio. Pazienza dunque. Ringrazia Dio d’aver goduto, meglio è godere qualche volta che mai.
Per una donna che aveva fatto dell’educazione uno dei punti centrali della sua filosofia, insegnare ai figli e trasmettere loro la cultura artistica ed anche (se non maggiormente) politica fu dunque uno degli impegni principali. Se Luigi imparò dalla madre a divenire uomo di governo, la figlia Augusta apprese l’arte del conversare e del fare salotto, una socialità tuttavia in cui ancora una volta era la politica a giocare un ruolo centrale.
Fine.
Precedente 1 | 2 Successiva

Maggio 2013 (Numero 22)

Comune di BolognaCon il patrocinio del Comune di Bologna
Orologio da taschino del 1848, offerto dai bolognesi a Ugo Bassi

© 2005 - 2025 Jourdelo.it - Rivista storico culturale di 8cento

Registrazione Tribunale di Bologna n. 7549 del 13/05/2005 - Direttore Resp. Daniela Bottoni
🕑