L’imperatrice è in stretto contatto con vivaisti inglesi e soprattutto olandesi da cui acquista nuove varietà. In Francia comincia a diffondersi un nuovo mestiere, quello dell’ibridatore.
Giuseppina è convinta che
questa sarà la ricchezza della Francia. In un certo senso non sbaglia. Per tutto l’Ottocento, gli ibridatori francesi dominano il mercato europeo.
In Italia, i primi ibridatori d’importanza internazionale appaiono dal 1812, con Luigi Villoresi, che crea la
Bella di Monza. Mi piace ricordare anche il bolognese Bonfiglioli, operativo fra la fine dell’Ottocento e i primi anni del secolo successivo, creatore della
Variegata di Bologna, tuttora coltivata.

Con il divorzio per
ragioni di stato da Napoleone nel 1809, Giuseppina entra nel pieno possesso della Malmaison che diventerà la sua residenza fissa. Ciò le permette d’intensificare il suo impegno in campo botanico. Chiama il pittore Pierre-Joseph Redouté (1759-1840) che raccoglie 120 acquerelli delle rose presenti nel giardino dell’imperatrice.
Per chi non ama particolarmente la botanica, la vita alla Malmaison può apparire noiosa.
Quando il tempo lo permetteva, - scrive nelle sue Memorie una dama di compagnia –
si andavano a visitare le serre; ogni giorno si prendeva lo stesso vialetto, si affrontavano gli stessi argomenti; la conversazione ruotava intorno alla botanica, al gusto di Sua Maestà per questa scienza così interessante, alla sua memoria prodigiosa che le permetteva di attribuire un nome a ogni pianta. Dopo aver esaminato fino agli stami del fiore più raro, andavamo ad ammirare i cigni neri. Numerosi sono gli ospiti illustri che rendono visita all’imperatrice e alle sue serre. Nel maggio del 1814, Giuseppina accoglie lo zar Alessandro I e lo accompagna nel parco, vestita con un leggero abito estivo di mussola come la moda dell’epoca impone. Ne consegue una polmonite che la uccide il 29 dello stesso mese.
Dopo le numerose peripezie della storia, fra cui l’invasione delle truppe prussiane nel 1870, del grande parco sopravvivono alcuni alberi, come il cedro del Libano piantato in commemorazione della battaglia di Marengo. Il roseto è scomparso. Tuttavia gli addetti alla cura della Malmaison stanno cercando di far rivivere l’intera collezione, prendendo come riferimento i documenti d’archivio, fra cui lettere e fatture, oltre che i disegni di Redouté. Il roseto sarà inaugurato nel maggio 2014 in occasione del bicentenario della morte dell’imperatrice. E per noi potrebbe essere l’occasione per un viaggio nella capitale francese.
Immagine nella pagina: F. P. Gérard, Joséphine de Beauharnais, 1801 (particolare)