Novecento anni: per una rinascita urbana

di Davide Conte

La card è sostanzialmente un nuovo servizio per i cittadini con alcune caratteristiche e una visione innovativa. In particolare induce davvero a speranza – e va sottolineata con fiducia – l’istituzione a partire dai prossimi giorni della card unica per accedere a tutti i musei dell’area metropolitana, vera e propria carta di identità della grande bologna. È il primo segnale del fatto che la mente della nuova città inizia a riconoscersi come tale. Proprio attraverso una nuova modalità di connessione tra la sua componente umana e quella non umana. E non per caso tale modalità si riferisce alla memoria e alla capacità di manipolazione simbolica dei cittadini. Come in ogni nascita o rinascita urbana accade. In particolare la nuova prospettiva che la card apre è quella della città metropolitana: la nascita della card musei metropolitani che disegna il perimetro della nuova entità cittadinanza come unitaria macchina semantica, va pertanto realmente festeggiata come la vera fondazione, l’autentico autoriconoscimento della nuova realtà civile. Nuova moda del tutto coerente con la storia del nostra città, con lo stile del dialogo tra i suoi abitanti e le sue pietre che la card invita appunto a riscoprire. È proprio quello stile per cui, con il tempo, a Bologna le pietre e cittadini diventano la stessa cosa. (Franco Farinelli).


Conclusioni e prospettive
Le prospettive che le celebrazioni per i novecento anni aprono sono quelle di tornare a pensare la Cultura come anima costitutiva di Bologna e come servizio da considerarsi essenziale per qualunque cittadino. Accessibilità significa anche questo, permettere a tutti di usufruire della Cultura, fornendo strumenti e saperi, rendendo i luoghi di cultura luoghi familiari per chiunque. Questa è la prospettiva che ci si apre: una cultura più democratica, una Bologna più consapevole della propria identità, una rinascita urbana per Bologna.


Bologna antica

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Maggio 2016 (Numero 26)

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