Eran giovani e forti...

...ovvero: volontari bolognesi nel Risorgimento

di Andrea Olmo


Dopo un periodo di esilio in Francia, era rientrato a Bologna nel 1847 dove aveva contribuito all’organizzazione della locale Guardia Civica. Arruolati i Bersaglieri del Reno, li guidò in Veneto dove il reparto si distinse negli scontri di Cornuda e Monte Berico, ricevendo un encomio dal Generale Durando. Richiamati negli Stati Pontifici dopo la fuga di Pio IX, i Bersaglieri parteciparono alla difesa della Repubblica Romana contro i Francesi, perdendo più di 50 uomini tra morti e feriti in diversi fatti d’arme. In particolare, la notte del 3 giugno 1849 respinsero un attacco nemico a Villa Doria Pamphilj, con un’eroica carica alla baionetta guidata dal Pietramellara in persona.

Appena due giorni dopo il Marchese fu gravemente ferito a Villa Savorelli, morendo il 5 luglio all’Ospedale del Quirinale, quando ormai i Francesi erano entrati nella Città Eterna. Con la caduta della Repubblica Romana e la fuga di Garibaldi, l’eroico battaglione di Bersaglieri del Reno si sciolse definitivamente.
Il secondo reparto di volontari felsinei in ordine di importanza fu la Legione Bolognese. Istituita nel maggio 1848, era costituita da circa 500 uomini, al comando del Colonnello Carlo Bignami e del Tenente Colonnello Berti Pichat. Dopo aver partecipato alla difesa di Venezia, il 17 dicembre 1848 la Legione lasciò la città lagunare, ricevendo solenni ringraziamenti dal Governo Provvisorio della Repubblica di S. Marco, che concesse anche una sciabola d’onore al Colonnello Bignami.

Il 23 dello stesso mese, i volontari rientrarono a Bologna, accolti con entusiasmo dalla popolazione. La Legione partì, quindi, alla difesa di Roma, andando a costituire, insieme a un battaglione di volontari marchigiani, l’11° Reggimento di Linea della Repubblica Romana. Con la presa dell’Urbe da parte delle armi francesi, anche l’eroica Legione fu costretta a sciogliersi.
Diversamente dai due reparti appena descritti, disciplinati e ben organizzati, il Battaglione Alto Reno, detto anche Cacciatori Alto Reno o Bersaglieri Alto Reno, era noto per la sua indisciplina e trascuratezza. Approfittando del frettoloso arruolamento del Battaglione, infatti, numerosi personaggi, definiti come individui indegni dai contemporanei, si erano infiltrati tra le sue file.


Immagine nella pagina:
F. Joli, Battaglione Melara ovvero Pietramellara, Museo civico del Risorgimento di Bologna (particolare)
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Maggio 2019 (Numero 29)

Anonimo, Li 8 agosto 1848. La cacciata dei tedeschi da Porta Galliera dal Popolo Bolognese, 1848, Museo civico del Risorgimento di Bologna

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