Chi tra i Bolognesi non ha almeno una volta percorso il largo viale alberato che congiunge Porta Castiglione a Piazza dei Tribunali: viale XII giugno? E magari si sarà chiesto il perché di tale denominazione. Cosa è successo a Bologna il 12 giugno? Ebbene, il 12 giugno 1859 le truppe austriache, dopo un pesante decennio di occupazione, lasciarono finalmente e definitivamente la città.
Il
Supplemento alla Gazzetta di Bologna di quel giorno annuncia
Bologna finalmente è libera! E libera non solo dal dominio straniero, ma anche dal potere temporale dei papi, la cui esistenza era garantita dalla presenza della guarnigione austriaca. Libera di aprirsi a quel processo di rinnovamento che già fermentava da tempo e che l’avrebbe portata di lì a poco all’annessione con il Regno sabaudo.
Tutto avvenne in maniera pacifica, non fu sparato un solo colpo. Niente di paragonabile alla memorabile cacciata degli Austriaci dell’8 agosto 1848. Lo scenario storico-politico era mutato.
Con la sconfitta subita dagli Austriaci contro i Franco-Piemontesi nella battaglia di Magenta il 4 giugno 1859, nell’ambito della Seconda Guerra di Indipendenza, i contingenti militari austriaci che presidiavano le principali città dello Stato Pontificio vennero richiamati oltre il Po a dare supporto all’esercito imperiale. E così lasciarono anche Bologna,
d’improvviso e quasi furtivamente.
Narra Enrico Bottrigari nella sua coeva Cronaca di Bologna:
Suonavano all’orologio del pubblico Palazzo le ore 2 antimeridiane quando il Presidio Austriaco che occupava la gran guardia della Piazza, postosi sotto le armi al comando del proprio Uffiziale, senza il solito appello, e senza la debita consegna, l’Ufficiale stesso si limitava a dire, agli astanti che trovavansi sulla porta del Palazzo, ch’egli se ne partiva.
A quel punto una quindicina di Gendarmi pontifici uscirono dall’ingresso principale del Palazzo Comunale e si sostituirono agli Austriaci nella gran guardia della piazza,
ma al loro apparire il popolo, che aveva incominciato a raccogliersi, particolarmente sotto il portico del Podestà, diede segni manifesti di malcontento e di disapprovazione, prosegue il Bottrigari. Ci si aspettava infatti che la gran guardia passasse alla guardia municipale e ai civici Pompieri.
Alcuni
buoni cittadini riuscirono a persuadere il popolo che ciò sarebbe avvenuto a breve, non appena tali corpi municipali avessero raggiunto la piazza per radunarvisi.
Immagine nella pagina: Piazza Maggiore, 12 giugno 1859, stampa dell’epoca, Museo civico del Risorgimento di Bologna (particolare)