Cosa Dio ha creato! Sempre Dio devono metterci di mezzo gli americani. I laici americani. Che poi come motto hanno
In God We Trust, e lo scrivono addirittura sulle loro banconote.
What Hath God Wrought passa alla storia come prima frase spedita con il telegrafo, il 24 maggio 1844, tra Washinghton e Baltimora.
Nell'immaginario comune alla parola
telegrafo vengono immediatamente collegati spazi immensi e semidesertici di Arizona e Messico. I cowboy, John Wayne. E quegli ometti per lo più perniciosi, con camicia bianca e gilet nero, sempre delatori di notizie eclatanti. Potenza dell’influenza di Hollywood e Cinecittà sulla società contemporanea. Ma in tutto questo un fondo di verità c’è, anche qualcosa di più.
Il telegrafo nasce per soddisfare il bisogno umano di comunicazione a distanza. La prima versione di telegrafo è ottica. Siamo nella Francia di fine Settecento, l’inventore Claude Chappe assieme al fratello Ignace studia un meccanismo di segnalazione semaforica comandato meccanicamente. È il primo telegrafo.
Ottico, nel senso che due aste mobili sono posizionate ad una certa altezza e movimentate per formulare dei segnali che formano un alfabeto codificato. Tali segnali possono essere visti da una certa distanza tramite un cannocchiale: il messaggio viene così trasferito a distanza in maniera visiva.
Grazie ad agganci politici, Chappe trova i fondi, e il 22 maggio 1792 presenta all’Assemblea Legislativa francese la sua invenzione. L’assemblea approva e adotta. Nel 1794 viene messa in servizio la prima linea telegrafica ottica tra Parigi e Lille. 22 stazioni, a una decina di chilometri di distanza l’una dall’altra, coprono i 240 Km totali che separano le due città. In ogni stazione c’è un impiegato che controlla con due cannocchiali le due stazioni a lui collegate, e rinvia i segnali appena li vede. I messaggi raggiungono il capo della linea in circa 2 minuti, utilizzando corrieri non sarebbero state sufficienti 24 ore.
L’innovazione è indubbiamente eccezionale. E come tutte le cose eccezionali ha dei però, qui i però sono tre. Primo, il tutto era costosissimo. Secondo, il sistema funzionava solo di giorno e in assenza di nebbia. Terzo, e soprattutto, la Francia di fine Settecento è in piena rivoluzione, il governo capisce immediatamente l’enorme valore militare che hanno comunicazioni rapide, quindi l’invenzione rimane sostanzialmente relegata ad un uso militare e non se ne fa un uso pubblico, civile, privato ed imprenditoriale. Il telegrafo ottico rimane sostanzialmente francese, gli altri stati (l’Austria in particolare) non vengono attratti dal mezzo.
Immagine nella pagina: Samuel Morse