La Guardia civica di Bologna

di Andrea Sini

La fine della Guardia civica

L’attività della Guardia civica continuò anche durante la Seconda e la Terza Guerra d’Indipendenza aumentando di organico fino a fornire ben 200 battaglioni sotto l’unificazione d’Italia e mostrando pregi e carenze. Con la riforma Ricotti del 1872, fu creata all’interno del nuovo esercito unitario la Milizia mobile, chiamata anche provinciale, poi nel 1875 venne istituita anche la Milizia territoriale, pertanto finiva il ruolo civile del corpo.

L’uniforme

Le disponibilità economiche per vestire la Guardia civica erano limitate, pertanto si pensò di organizzare in occasione del carnevale, oltre a veglioni di beneficenza, una festa di divertimento per la raccolta di fondi necessari a confezionare le uniformi, tramite la vendita dei biglietti.
La Guardia pontificia presente a Bologna nel 1848 era vestita con una tunica di panno blu, polsini e colletto rosso, patte ai polsini, bottoni color ottone, a petto unico sul davanti, pantaloni rossi o blu per l’inverno e in fustagno bianco per l’estate. La cintura era nera con fibbia recante il monogramma GC, scarpe nere, elmo, berretto così detto da quartiere o da esercizi. Erano armati con una daga di foggia simile al gladio usato dai legionari romani. Avevano un fucile ad avancarica monocolpo e una baionetta.


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Membri della Guardia civica
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Maggio 2019 (Numero 29)

Anonimo, Li 8 agosto 1848. La cacciata dei tedeschi da Porta Galliera dal Popolo Bolognese, 1848, Museo civico del Risorgimento di Bologna

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