Questa volta la direttrice non ci pubblica, ci sega l’articolo. È stato questo il primo pensiero quando abbiamo scoperto che J32 (tra gli addetti ai lavori lo chiamiamo così) sarebbe stato monografico su Mazzini. Mazzini è uno sfigato, non riusciremo mai a scrivere un articolo senza esprimere esplicitamente questo nostro pensiero ma alludendovi solo, facendolo appena trasparire... e a lei Mazzini piace tanto. No niente, a questo giro non ci sarà un articolo a nome nostro. Proviamoci comunque, tentar non nuoce…
Siamo nel 1831 a Marsiglia, Mazzini, come ormai avete letto nella metà degli altri articoli, fonda la Giovine Italia, un’associazione politica insurrezionale. L’esperienza precedente è la Carboneria, che pochi anni prima ha miseramente fallito. Mazzini ha ben chiaro il motivo del fallimento: la Carboneria è una società segreta… troppo segreta. Mal organizzata, mal gestita, mal diffusa. Quando arriva il momento di insorgere, non ci sono abbastanza
adepti per poterlo fare con successo. Nello stesso atto di fondazione della Giovine Italia, Mazzini esplicita che la partecipazione deve essere il più ampia possibile. La Giovine Italia è segreta ma non troppo: sono segreti i suoi aderenti (ricordiamoci che si tratta comunque di una associazione illegale) ma non sono segreti i suoi scopi, i suoi programmi. Mazzini ha già capito in anticipo sui tempi, la forza della pubblicità. E così Mazzini fa pubblicità: stampa una rivista, stampa volantini.
Per la rivista ha un lampo di genio: la rivista, il giornale, l’organo ufficiale della Giovine Italia si chiama
La Giovine Italia. Quel
La fa la differenza… In tre anni escono sei numeri. Lo ripetiamo, in
tre anni escono
sei numeri… dai, J32 è il trentaduesimo numero: Jourdelò 1 - Mazzini 0.
Poi però ci sono i volantini, aspetto importante. All’epoca giravano testi clandestini stampati da tipografie compiacenti, e Mazzini capisce l’efficacia del meccanismo. Attenzione che
clandestino o
illegale, al tempo, significava che, se venivi beccato, finivi in carcere nella migliore delle ipotesi. E finalmente possiamo abbandonare il prode Mazzini (che stimiamo moltissimo) perché è stata detta la parolina magica che ci introduce al reale argomento di questa breve trattazione. No, la parola non è compiacenti. È
tipografie.
Immagine nella pagina: Il simbolo della Carboneria.