Partiamo da quello considerato il più grande rapinatore di banche americano dell’Ottocento: George Leonidas Leslie. Nato nel 1842 da emigrati inglesi, che si arricchiscono grazie ad una attività imprenditoriale, diventa architetto. Alla morte dei genitori si trasferisce a New York, si sposa, e passa al crimine. Si considera che la sua banda abbia compiuto l’80% delle rapine a banche del periodo. Non compie mai le rapine in prima persona. Si procura le piante delle banche, studia i colpi per mesi, apre un conto nella banca bersaglio e con la scusa di versare degli averi in una cassetta di sicurezza introduce nella serratura della cassaforte un suo dispositivo, il little joker. Il little joker ha un filo sottile e resistente, che si consuma in corrispondenza dei punti in cui il meccanismo della serratura scatta. Dopo qualche mese Leslie torna in banca, recupera il suo meccanismo e a quel punto conosce la combinazione. Leslie possiede ambienti con la riproduzione dei caveau e delle casseforti, e guarda i componenti della sua banda che si allenano, li guida, li istruisce, diventano veloci e silenziosi. Poi loro fanno il colpo. Leslie fa anche il consulente per altre bande criminali: pianifica e organizza colpi su colpi. È il vero re dei rapinatori di banche. Finisce male. È un donnaiolo e sfrutta la sua posizione di potere per avere sempre più donne, fino a quando va con quella sbagliata, la moglie di uno dei suoi soci, che non apprezza e gli pianta tre pallottole in testa. Il suo corpo verrà trovato solo un mese dopo.
Infine quella che è considerata la prima rapina in banca della storia. Anche se ragionevolmente non lo è. Le banche esistevano da almeno 500 anni ed è altamente improbabile che nessuna fosse mai stata rapinata in precedenza… sicuramente le rapine venivano nascoste per non perdere reputazione e clienti. Ma questa, per come è andata, non era occultabile. New York, 19 marzo 1831, City Bank, una delle banche più grandi del paese. Bottino 245 mila dollari, che riattualizzati oggi fanno 50 milioni. Autori solo due: James Honeyman e William J. Murray, due professionisti del settore. Il piano ovviamente studiato nel dettaglio. Fanno il calco delle serrature con la cera calda, entrano nel caveau, lo svuotano e riempiono dei borsoni di banconote. Aspettano tutta la notte e al cambio turno scappano in pochi minuti col bottino. La notizia si diffonde, i giornali danno risalto, la città è interdetta. Cinquemila dollari di ricompensa a chi darà informazioni utili alla polizia e li beccano subito con la refurtiva: 185 mila dollari. Cinque anni di galera e sono fuori… diciamo che l’investimento non è stato malvagio, se si ha un briciolo di attitudine matematica…
Immagine nella pagina:
Porta blindata di un caveau