Jourdelò è giunto all’Anno 20 di pubblicazione, una cifra tonda, importante. Chi ha buona memoria osserverà però che la rivista è nata nel 2005, quindi vent’anni li compirà nel 2025. E come mai siamo sbilenchi? Semplice, perché il 2005 era l’Anno 1, non l’Anno 0. Allora, in attesa di spegnere le candeline il prossimo anno, godiamoci questo traguardo intermedio. E approfittiamone per colmare qualche lacuna. Ad esempio, pur occupandoci diffusamente di Risorgimento, abbiamo sempre dato questa parola per scontata. Ecco perché abbiamo deciso di aprire il numero facendo un po’ di chiarezza su quando è nata e con quale significato.
E poi parleremo di viaggi. Uno sguardo alla nostra copertina e chi ama viaggiare ne avvertirà subito la suggestione. Partiremo cronologicamente dal Grand Tour, viaggio culturale e formativo che fin dal tardo XVII secolo era un vero e proprio must per i giovani europei di buona famiglia e di cui l’Italia costituiva una meta imprescindibile. Bologna divenne un crocevia interculturale e, nelle memorie di viaggiatrici straniere, riscontriamo con orgoglio che era considerata illuminata e aperta ai cambiamenti. Scopriremo infatti, in particolare, lo spirito che animava le donne che iniziarono a mettersi in viaggio nell’Ottocento, inclusa la passione politica, come per la protagonista della copertina, la principessa Belgioioso. Conosceremo da vicino due donne bolognesi, la pittrice Carlotta Gargalli, prima donna a frequentare l’Accademia di Belle Arti, e l’acclamato soprano Rita Gabussi, che viaggiarono invece rispettivamente per motivi di studio e di lavoro. Non trascureremo i capolavori d’arte che si portavano a casa dall’Italia come souvenir e gli oggetti destinati a contenere il necessario per il viaggio, il bagaglio diremmo oggi. Tra le figure femminili, a cui questo numero dà ampio spazio, ricorderemo anche quelle popolane che, lavorando pazientemente d’ago e filo, hanno contribuito a diffondere le idee risorgimentali.
Ma non parleremo solo di donne. Chi avrebbe mai detto che proprio un bolognese, il pittore Francesco Riva, aiutò i sovrani del casato Stuart a fuggire dall’Inghilterra? Una storia avvincente emersa da antichi manoscritti. Infine, riscopriremo un personaggio in qualche modo rimasto nell’ombra, nonostante sia un rampollo di Casa Savoia e abbia avuto il merito di riscattare l’onore dell’esercito italiano, ingiustamente vilipeso, in un memorabile duello.
Buona lettura!