Scienze e TecnologiaBauli, valigie e nécessaire de voyage

...tutti in carrozza che si parte

di Samuele Graziani

Ma i bauli? - ansimò Passepartout, dondolando inconsciamente la testa da destra a sinistra.

Non avremo bauli; solo una borsa da viaggio, con due camicie e tre paia di calze per me, e altrettanto per te. Compreremo i nostri vestiti strada facendo. Porta giù il mio impermeabile, il mio mantello da viaggio e delle scarpe robuste, anche se cammineremo poco.


Siamo a Londra, è il 2 ottobre 1872.
Baule da viaggio, metà XIX secolo (Miniatura 219x314 px)Però siamo all’interno del famosissimo romanzo di Jules Verne,
Il giro del mondo in 80 giorni. Da sublime romanziere, narratore, scienziato e viaggiatore quale è, Verne riassume in queste poche righe l’essenza del viaggio ottocentesco, dosando abilmente verità e fantasia al fine di sostenere l’impianto narrativo. E visto che di viaggio vogliamo parlare, ci è sembrato opportuno partire proprio da qui, dai dubbi sacrosanti del povero Passepartout sull’organizzazione del viaggio. E dei bagagli da portarsi dietro.

Dal romanzo torniamo alla realtà. La prima cosa che dobbiamo decidere è di quale tipo di viaggio stiamo parlando. Nel passato i viaggiatori sono sostanzialmente di tre tipi: soldati, commercianti, pellegrini. Per i primi il viaggio è di fatto una estenuante marcia per andare a combattere da qualche parte e molto probabilmente morirci. Eventualmente ritornare a casa e prima o poi ripartire per la successiva campagna bellica. Per i secondi si tratta di lavoro, quindi un mezzo di sussistenza. Per gli ultimi è una esperienza di fede, di misticismo. Il viaggio verso mete culturali nasce alla fine del Seicento, e procede fino alla metà dell’Ottocento prendendo il nome di Grand Tour. Tante parole sono già state spese sul Grand Tour, e non stiamo qui a ripeterle. Parliamo di pochi, parliamo di artisti, parliamo di ricchi.


Immagine nella pagina: Baule da viaggio, metà XIX secolo

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Maggio 2024 (n° 34)

E. Matania, Partenza da Napoli di 180 volontarii colla Principessa Belgioioso, in F. Bertolini, Storia del Risorgimento Italiano, Milano, Treves, 1899, colorata artificialmente.

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