Il soprano bolognese Rita Gabussi

di Maria Chiara Mazzi

Libretti opere (Miniatura 219x96 px)

Rita, intanto, come ogni signorina di buona famiglia, si avvicina alla musica attraverso il pianoforte, ma subito mostra grande talento al punto da iniziare un’attività concertistica; contemporaneamente viene accettata nel ristretto e selezionatissimo gruppo di allievi di Teresa Bertinotti Radicati per studiare canto.

Ma dopo il debutto a Bologna come cantante, le disavventure paterne frenano il proseguimento della sua carriera, e proprio a questa miscela esplosiva di teatro e vita reale fa riferimento, qualche anno dopo, un volantino distribuito in occasione di una recita della giovane a Ferrara: I ferraresi incoraggiarono de’ loro plausi la giovinetta che sbattuta dalla fortuna cercava nelle sue tenere prove forma e coraggio da vincerla e ora, incoronando la ritornata onusta d’allori donati da tutta Italia e un cantare ricchissimo d’affetto, raccolgono il fiore che han coltivato e la mostrano nuovo testimonio di quel che possa la virtù se riceve la sventura come beneficio.


Rita ottiene infatti una nuova scrittura solo nel dicembre del 1835 (dopo nove mesi, un’eternità per l’epoca, perché c’erano centinaia di teatri affamati di musica) e sempre a Bologna, per interpretare al Teatro Comunale il ruolo della protagonista in quello che sarà uno dei suoi cavalli di battaglia, Nina pazza per amore di Pietro Coppola. Una vera e propria consacrazione, questa volta, dalla quale prende il via finalmente una applaudita carriera in molti teatri dell’Italia centrosettentrionale. Una carriera alla quale anche il padre prigioniero fa riferimento nel 1836 quando, scarcerato e condannato all’esilio in Brasile, chiede invece di potere seguire la figlia cantante in tournée. Per la cronaca, questo non avverrà: il patriota sarà scarcerato, ma raggiungerà a Londra il fratello musicista Vincenzo prima di iniziare le sue peregrinazioni in Europa e morire a Genova nel 1862.


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Maggio 2024 (n° 34)

E. Matania, Partenza da Napoli di 180 volontarii colla Principessa Belgioioso, in F. Bertolini, Storia del Risorgimento Italiano, Milano, Treves, 1899, colorata artificialmente.

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