Bologna, da questo punto di vista, gode poi di una posizione privilegiata, come sede di impresari, di periodici specializzati e di scuole di canto pubbliche, come al Liceo Musicale, e private, aperte da grandi cantanti anche non bolognesi stabilitesi in città a fine carriera, come la napoletana Matilde Maffei Festa o la piemontese Teresa Bertinotti Radicati, la maestra di Rita Gabussi.
Alla quale ora torniamo, dopo questa necessaria digressione.
Anche la Gabussi vive una vita girovaga: tra il 1836 e il 1840 è a Bologna, con Parisina di Gaetano Donizetti dove col dolcissimo canto muove le più soavi sensazioni nell’animo di chiunque la vede e l’ascolta e non vi fu pezzo che non riscuotesse le più vive acclamazioni, poi a Milano con la Nina, nella quale ha spiegato tant’anima, tanta intelligenza, tanto gusto di canto che il pubblico, rapito per così dire dall’incanto, irruppe in tanti e tali applausi che da gran tempo forse non si udirono i maggiori in nessun teatro della nostra città. (Teatri Arti e Letteratura, 4 febbraio 1837). Sempre a Milano, al Teatro Re, canta Cenerentola e Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, dove ottiene larghi consensi che la identificano come una delle interpreti più promettenti di tutto il panorama teatrale italiano, non solo dal punto di vista vocale, ma anche da quello della presenza scenica.
Da Milano a Trieste, da Parma a Torino, da Mantova a Palermo, da Brescia a Reggio Emilia a Pisa, la sua specialità è il belcanto e il suo repertorio affianca Rossini, Bellini e Donizetti agli oggi meno noti Giovanni Pacini, Pietro Coppola, Giuseppe Persiani e Federico Ricci.
Inoltre, non di rado le viene affidata la parte della protagonista in molte prime assolute, tra le quali ricordiamo Adelaide di Franconia di Pietro Combi e La prigione di Edimburgo di Federico Ricci (entrambe Trieste, 1838), I due Figaro di Antonio Speranza (Torino, 1839), Rolla di Teodulo Mabellini (Torino, 1840), Galeotto Manfredi di Carlo Hermann (Verona, 1842), I Luna e i Perollo di Pasquale Bona (Milano, 1844) e Antonio Foscarini di Luigi Petrali (Mantova, 1845).
Immagine nella pagina:
G. Landi, Ritratto di Teresa Bertinotti Radicati, 1803, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, Bologna