La parola Risorgimento

Il termine Risorgimento significa resurrezione della patria, di quella patria da secoli caduta sotto il dominio straniero e devastata da divisioni intestine. Nasce e prende piede a fine Settecento in epoca rivoluzionaria, e con questo significato la si trova nei dizionari dell’Ottocento.

Ha anche una assonanza religiosa: è importante ricordarlo, perché le assonanze con la religione cattolica – la cultura più diffusa tra le popolazioni della penisola – erano le più immediatamente recepibili dai non colti. Ma chi iniziò ad usare tale parola? Con quale significato? Premesso che, soprattutto in corso d’opera, tale termine non veniva usato, se non saltuariamente, lo si può trovare in opere colte: nel 1775 il gesuita Saverio Bettinelli scrive Del Risorgimento d’Italia negli studi, nelle arti e nel costume dopo il Mille, iniziando il recupero delle glorie passate che dovranno servire da esempio per i contemporanei; con questo significato il termine viene usato in vari articoli de Il Caffè, la celebre rivista milanese di Pietro e Alessandro Verri (1764-1766).

Nel triennio giacobino 1796-1799 il termine diviene sinonimo di rigenerazione. Gaspare Sauli, scrivendo nel 1798 sul periodico genovese Il Difensore della libertà, si esprime così: Or che son disciolte le macchine degli itali governi… or che l’invitto padre dei popoli (Bonaparte), circondato da un’armata d’eroi soffia il suo spirito avvivatore e scuote le italiche popolazioni, non è ora il tempo dell’italo risorgimento? Ah, risorga l’Italia, divenga la Patria comune, e gli Italiani divengano una nazione.

^{Immagine nella pagina: Giuseppe Mazzini}