A consacrazione definitiva dell’uso del termine, Giosue Carducci pubblica nel 1895-96 l’antologia letteraria, storica e politica Letture del Risorgimento italiano 1749-1870, vero monumento alla gloria degli eventi appena trascorsi.
Cosa si intende per Risorgimento
Risorgimento è dunque il termine che indica il processo storico attraverso cui il popolo italiano consegue, nel corso del XIX secolo, l’indipendenza dalla presenza straniera sul proprio territorio e l’unità della penisola.
In genere, i testi e i manuali danno come estremi cronologici la Rivoluzione francese da una parte e la presa di Roma dall’altra, con estensioni che possono farne retrocedere l’inizio all’Illuminismo del ‘700 e post-datarne la conclusione alla Pace di Versailles del 1919, o, al contrario, riduzioni temporali che considerano solo gli anni centrali delle guerre per l’Indipendenza (1848 - 1866).
In sintesi, per quanto concerne l’epoca in cui porre i fondamenti del Risorgimento, le teorie principali sono due: le radici affondano nell’Illuminismo settecentesco o nell’epoca rivoluzionaria, in particolare in quel periodo che in Italia è chiamato il triennio giacobino (1796-1799). Le differenze sono dovute a molti fattori: lo studio del Risorgimento affrontato solo o prevalentemente dal punto di vista culturale ed economico, o con un più ampio coinvolgimento dei fattori morali, sociali, culturali, politici ecc.
Inoltre, in epoche diverse (fine ‘800-primo ‘900, Ventennio fascista, post Seconda Guerra mondiale) le letture sono state influenzate da dottrine e da personalità che ne hanno sottolineato aspetti diversi. Per quello che mi riguarda, sono convinta che l’influenza rivoluzionaria fu fondamentale nel processo di emancipazione italiana, pur senza trascurare la cultura e le trasformazioni economiche settecentesche, perché tutti i fattori suddetti ebbero, quale più, quale meno, un peso negli eventi risorgimentali.
Immagine nella pagina: Vittorio Emanuele II di Savoia