Le radici del Risorgimento

di Mirtide Gavelli

Questa breve annotazione spiega molto bene quale abisso ci fosse tra l’Illuminismo italiano e le idee rivoluzionarie francesi.


Sul versante opposto, che verrà poi definito giacobino, le simpatie per le idee della Rivoluzione furono più decise e più
resistenti. Arrivavano, queste idee, con dispacci, lettere, resoconti giornalistici, racconti, e si diffondevano a macchia d’olio lungo la penisola, sia nelle città che nelle campagne. Ci sono testimonianze dell’accoglienza di queste idee anche tra i contadini e il popolo, anche nel profondo sud: le si trovano nelle raccolte di scritti, canti, narrazioni di eventi conservati in cronache locali o carte di polizia, tramandate, talvolta sommerse o accantonate, soprattutto in epoca di Restaurazione, ma non del tutto sparite dalla memoria.

Bandiera Verticale (Miniatura 219x292 px)Cosa più attraeva del movimento rivoluzionario francese? Certamente, in primo luogo, le invocazioni alla libertà (non sempre con idee chiare su cosa questa parola significasse e cosa portasse con sé) e alla giustizia sociale. Ci furono sommosse locali, congiure, sollevazioni, anche prima del 1796, tutte finite con pesanti repressioni; ci fu addirittura una Repubblica giacobina precocissima, nel 1794, a Oneglia (vicino all’attuale Imperia), all’arrivo, anch’esso precoce, delle truppe francesi guidate dai giovanissimi André Masséna e Napoleone Bonaparte, e guidata poi da Filippo Buonarroti.


Proprio Buonarroti, che fino alla fine dei suoi giorni (morì nel 1837) fu comunista e coinvolto in congiure di ogni tipo, fu sostenitore dell’Unità nazionale italiana e di un programma moderato, costituzionale liberale, per l’Italia. Egli scrisse nel 1796:
Invito il governo francese a secondare con tutti i mezzi la rivoluzione d’Italia, dove c’è tanta disposizione alla libertà. Questa rivoluzione porterebbe la caduta del re di Sardegna, del re di Napoli, dell’imperatore come arciduca, duca ecc. del Milanese, del Mantovano ecc., del papa e del duca di Parma, il che farebbe cinque perfetti mascalzoni di meno sulla terra e sarebbe un eccellente augurio per tutti gli altri.



Immagine nella pagina: 7 gennaio 1797, Primo Tricolore

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Maggio 2024 (n° 34)

E. Matania, Partenza da Napoli di 180 volontarii colla Principessa Belgioioso, in F. Bertolini, Storia del Risorgimento Italiano, Milano, Treves, 1899, colorata artificialmente.

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