Le radici del Risorgimento

di Mirtide Gavelli

Con la successiva campagna d’Italia del 1796, capitanata dal giovane Napoleone, e con la creazione delle Repubbliche dette appunto giacobine (prima la Cispadana, poi la Cisalpina, e la Repubblica ligure, la romana, la napoletana), le idee rivoluzionarie giunsero veramente dovunque nella penisola.

Bandiera Orrizzontale (Miniatura 219x163 px)Anche allora, come scriveva lo stesso Napoleone, si crearono due fazioni: da una parte chi si lasciava guidare dalla Francia (i moderati) e dall’altra chi voleva la libertà subito, senza impedimenti (i radicali, che chiamavano se stessi patrioti e venivano definiti dalle autorità giacobini o anarchici).

È comunque innegabile che tutte le costituzioni italiane emanate in quel triennio fossero veramente innovatrici: su modello francese, prevedevano infatti il diritto di voto politico e il diritto alla formazione di assemblee legislative (tutto al maschile, sia chiaro! Non siamo ancora al diritto universale di voto, nonostante la presenza di donne battagliere e che lasciarono un segno importante nel dibattito politico del tempo. Una per tutte: la francese Olympe de Gouges, autrice nel 1791 della Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina. Ghigliottinata nel 1793).

Di tutto quel fermento cosa restò negli anni successivi? Sicuramente tante innovazioni sociali vennero confermate in età napoleonica e alcune mantenute anche con la Restaurazione; altre riproposte in occasione di ogni momento rivoluzionario. Molte richieste non vennero in verità recepite neppure allora, perché poi al triennio rivoluzionario succedette la regolarizzazione dello stato napoleonico. Però, come sempre, le idee non spariscono del tutto, e anche tutte queste innovazioni, realizzate o solo proposte, andarono a creare il bagaglio culturale del patriota italiano, colui che, in prevalenza di estrazione borghese, mantenne anche dopo la Restaurazione la memoria di ciò che era stato, tramandandola attraverso società segrete, logge massoniche, scritti, memorie, lettere, articoli, ecc.

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Maggio 2024 (n° 34)

E. Matania, Partenza da Napoli di 180 volontarii colla Principessa Belgioioso, in F. Bertolini, Storia del Risorgimento Italiano, Milano, Treves, 1899, colorata artificialmente.

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