CESSATA NELLA NOTTE DALL’XI AL XII GIUGNO
M DCCC LIX
LA DECENNE OCCUPAZIONE AUSTRIACA
E DEPOSTO SUL FAR DEL GIORNO DAL POPOLO
IL LEGATO PONTIFICIO
IL COMUNE TORNATO SOVRANO
ELESSE I CITTADINI
LUIGI TANARI CAMILLO CASARINI
GIOACHINO PEPOLI GIOVANNI MALVEZZI
ANTONIO MONTANARI
A FORMARE UNA GIUNTA DI GOVERNO
CHE SEGUACE ALLA MENTE DI CAMILLO DI CAVOUR
TOSTO INVOCATA LA DITTATURA
DI VITTORIO EMANUELE II
E DELIBERATO DI CONCORRERE CON TUTTE LE FORZE
ALLA GUERRA DELL’INDIPENDENZA
IMPRESE LA POLITICA DI SAPIENTI AUDACIE
DI VIRTUOSE CONCORDIE
ONDE FURONO RIPARATI I DANNI
DEL TRATTATO DI VILLAFRANCA
UNIFICANDO L’ITALIA
NEL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA LIBERTÀ
PERCHÉ LA PATRIA AVVIVI NELLE MEMORIE
LA COSCIENZA DE’ SUOI DESTINI
IL COMUNE POSE
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NEL NOME DELLA LIBERTÀ
SORRETTA DALLA FEDE IN UN’ITALIA RISORGENTE
IL 12 GIUGNO 1859
BOLOGNA SI LIBERAVA
DA UN DOPPIO GIOGO STRANIERO E DOMESTICO
MOVENDO SICURA VERSO L’AVVENIRE
IL COMUNE E LA PROVINCIA DI BOLOGNA
CONFERMANDO QUEL VOTO E QUELLA FEDE
POSERO
A CENT’ANNI DALLO STORICO EVENTO
Le due lapidi murate nel cortile del Palazzo Comunale di Bologna, rispettivamente nel cinquantenario e centenario del 12 giugno 1859, testimoniano l’importanza di questa data per il popolo di Bologna, che da una parte assiste all’evacuazione dalla città delle truppe austriache silenziose, anzi mute, dall’altra abbatte gli stemmi del governo papale e Stavolta l’è par sèmper!
Immagini nella pagina:
Lapidi commemorative, Palazzo Comunale di Bologna