Cari Lettori,
Jourdelò è giunto al numero 30 e al quindicesimo anno di pubblicazione. Due belle cifre, due traguardi simbolici che ci rendono fieri. E a chi dedicare questo numero se non a Giuseppe Garibaldi, a 160 anni esatti dalla Spedizione dei Mille? Una figura chiave della nostra storia e del processo di unificazione del nostro paese. Un mito che ci accompagna fin dai banchi di scuola. Su di lui certamente è stato scritto e si scriverà ancora moltissimo. La nostra stessa rivista gli ha già dedicato in passato diversi articoli e l’intero numero 7, nel 2007. Qui, perseguendo la nostra linea editoriale, abbiamo scelto di farvi scoprire aspetti curiosi e poco noti, di sfatare alcuni miti e presentarvi figure davvero singolari.
Una novità a partire da questo numero sarà la stampa su carta ecologica, un impegno concreto da parte nostra verso la sostenibilità, nella consapevolezza che anche la cultura deve orientarsi verso scelte rispettose dell’ambiente.
Ma prima di lasciarvi alla lettura, un doveroso accenno alla drammatica pandemia che ci ha colpiti. E vorrei farlo rendendo omaggio ad una città, Bergamo, salita tristemente alla ribalta per l’altissimo numero di vittime. Ebbene proprio Bergamo, città generosa e sensibile agli ideali risorgimentali, dette il maggior numero di volontari per la Spedizione, circa un sesto, tanto da fregiarsi del titolo di “Città dei Mille”. Alcuni dei più importanti comandanti garibaldini erano bergamaschi, tra cui Francesco Nullo, primo a issare il tricolore a Palermo e che si dichiarò
superbo di appartenere alla valorosa schiera dei figli di Bergamo.
Buona lettura!