Il salotto di Nonna SperanzaIl galateo della danza

di Marinette Pendola

Gli spettacoli non sono solo momenti dimostrativi, ma condivisione gioiosa. Esprimono prima di tutto il nostro modo di far cultura attraverso l’esperienza condivisa della danza. Di questo siamo sempre consapevoli, poiché è il piacere di vivere insieme quest’esperienza che ci aggrega in un gruppo solido.

Ma a volte questa forte motivazione passa in secondo piano, soprattutto quando di fronte al pubblico che ci circonda l’ansia rischia di sommergerci. Concentriamoci sul nostro corpo, sul piacere del movimento armonioso e ci verrà spontaneo quanto suggerisce Mme Celnart: Rivolgerete un sorriso gentile, sembrerà che scivoliate, pur con il corpo fermo e l’orecchio attento. Siamo soprattutto degli appassionati, non dei professionisti. Se sbagliamo una figura, non mettiamoci le mani nei capelli, sottolineando con i nostri gesti un errore che nessuno ha notato, ma riprendiamo fluidamente dove possiamo non smettendo mai di sorridere.


La lezione


La lezione è il momento più importante del nostro vivere insieme danzando. E’ sempre buona norma fare il possibile per essere puntuali all’inizio di ogni lezione e condividere con gli altri l’importante fase del riscaldamento. Quando si danza con gli altri inevitabilmente si entra in contatto fisico.

Il ballo, oltre a piacere e sollievo dello spirito, è anche fatica e sudore. E’ molto carino se, specie durante la stagione estiva, si utilizza un abbigliamento consono; evitare ad esempio le canottiere è un segno di riguardo ed attenzione nei confronti dei nostri compagni. Sarebbe meglio non masticare gomme durante la lezione e preferire magari una caramellina o una liquirizia. Durante la lezione è buona norma non interrompere l’insegnante, né cercare di fare da insegnante agli altri soci.

Se siamo bravi (o ci sentiamo tali), possiamo aiutare gli altri con il nostro corpo, con l’esempio diretto, con lo sguardo. Parlare mentre l’insegnante spiega finisce per confondere le idee alla persona che si pensa di aiutare, per impedire agli altri di seguire la lezione, e per aumentare in modo esponenziale la fatica dell’insegnante. In fondo basta poco per rendere più piacevole e serena la nostra vita insieme agli altri.

Fine.
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Aprile-Settembre 2006 (Numero 4)

Gran Ballo dell'Unità d'Italia, Barbara Gadani, tecnica mista, 2006
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