Luigi Pizzardi (1815-1871)

di Elena Musiani

Fotografia di Luigi Pizzardi (Miniatura 219x318 px)Figura difficile da delineare in modo preciso, poiché pochi sono i documenti personali a noi pervenuti, Luigi Pizzardi fu certamente un personaggio centrale nella stagione del Risorgimento bolognese, esponente di primo piano di quel gruppo di aristocratici, borghesi e imprenditori, appartenenti al nuovo ceto liberale moderato, che aveva come rappresentante principale Marco Minghetti.

Figlio di Gaetano Pizzardi e Teresa Pasquali, Luigi era erede di una famiglia di tarda nobiltà, la cui fortuna, proveniente in massima parte dall’agricoltura, era stata costruita a partire dalla fine del XVIII secolo, negli anni della dominazione francese in Italia. I Pizzardi, originariamente fittavoli nella pianura tra Bologna e Ferrara, divennero fornitori dell’esercito francese e così cominciarono a porre le basi per il loro patrimonio con la vendita dei beni nazionali. Una fortuna che fu costruita progressivamente dal padre e dallo zio di Luigi, Camillo, i quali acquistarono la proprietà di Bentivoglio, costituita da terre e castello e appezzamenti nei territori di Castel Maggiore, Sabbiuno e Santa Maria in Dono (oggi in Duno) - prevalentemente a semina di frumento, canapa e riso - tanto da giungere, a metà del secolo, a poter competere con i patrimoni delle grandi famiglie di antica nobiltà bolognese.

In breve tempo i Pizzardi entrarono dunque a pieno titolo tra i membri di quella aristocrazia terriera, intesa come élite composta da moderni proprietari terrieri e imprenditori, che non esitarono tuttavia a riprendere, sul piano sociale, abitudini e costumi della vecchia classe dirigente. Nel 1844 decisero inoltre di comprare il titolo nobiliare di marchesi e di stabilirsi in città, in un palazzo nel centro cittadino detto Legnani in Bologna strada San Mamolo n. 36.

Queste scelte decretarono di fatto l’entrata della famiglia nell’élite liberale cittadina e Luigi - in qualità di erede prescelto dal padre Gaetano per rappresentare e conservare l’unità del patrimonio terriero della famiglia - aderì ai principali circoli economici e politici liberali della città e rafforzò le alleanze familiari sposando, il 21 giugno 1845, Maria Mariscotti-Berselli, appartenente a una delle famiglie della più antica nobiltà bolognese.


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Fotografia di Luigi Pizzardi

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Maggio 2021 (n° 31)

M. Rignanese, L’imperatore, il sindaco e la guerriera, 2021

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