Luigi Pizzardi (1815-1871)

di Elena Musiani

Ritratti (Miniatura 219x340 px)Fatti che culminarono con l’omicidio di due funzionari della questura, gli avvocati Grasselli e Fumagalli, e di cui fu indirettamente accusata l’amministrazione cittadina. Le contestazioni e la sensazione di insicurezza non cessarono, tanto da indurre Luigi ad annunciare le sue dimissioni, indotto dalla mal ferma sua salute. Rimase comunque in consiglio comunale fino al 1868. Il 18 marzo del 1860 era stato anche nominato Senatore del Regno.

Il mandato di sindaco di Luigi era stato segnato dalle numerose manifestazioni di sostegno alla causa italiana, come la decisione del giugno 1860 di stanziare, come consiglio comunale, 2 milioni di lire da offrirsi alla Maestà del Re in segno di grato animo di questa popolazione e al fine di concorrere alle spese di guerra ove questa dovesse sostenersi a difesa della libertà ed indipendenza nazionale. Decisione che gli valse il conferimento, il 7 maggio del 1860, del principale titolo onorifico di casa Savoia, quello di Cavaliere dell’Ordine dei SS Maurizio e Lazzaro.

Numerosi furono poi i discorsi pronunciati in occasione delle celebrazioni delle date simbolo del Risorgimento nazionale: il 12 giugno 1860 Luigi celebrava l’anniversario dell’adesione al Regno d’Italia esaltando il più grande dei beni che sia concesso ad un popolo, l’Indipendenza e la Libertà! Nell’agosto dello stesso anno non mancava poi di commemorare la data più importante del Risorgimento bolognese: l’8 agosto 1848, gloria cittadina, con una lapide commemorativa su cui scolpiti in marmo si leggeranno i nomi di tutti coloro che valorosamente pugnarono e con una Messa di Requie celebrata nella Montagnola.

Ma il tributo più visivo al Risorgimento italiano fu offerto da Luigi Pizzardi all’interno del suo palazzo cittadino, dove fece decorare la sala d’onore del palazzo con una serie di quadri dai temi patriottici e taluni simboli massonici, in seguito donati dagli eredi al Museo del Risorgimento di Bologna.
Luigi moriva il 3 settembre 1871 e con lui si chiudeva anche la fase ascendente della storia famigliare dei Pizzardi.


Immagine nella pagina:
L. Busi, Ritratti di Camillo Benso conte di Cavour e Marco Minghetti, 1866. Già nel salone d’onore di palazzo Legnani Pizzardi, donato al Museo civico del Risorgimento nel 1920

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Maggio 2021 (n° 31)

M. Rignanese, L’imperatore, il sindaco e la guerriera, 2021

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