FitzRoy ebbe l’intuizione che forse era il momento di passare dalla sola raccolta dati alla elaborazione dei medesimi per redigere una previsione. In inglese weather forecast. Grazie alla velocità di comunicazione introdotta dal telegrafo, una previsione di burrasca poteva essere veramente efficace per il risparmio di vite umane e di navi. E anche il suo storm glass fu distribuito dalla Corona Inglese a tutte le comunità di pescatori intorno alle isole britanniche.
Alla prima idea geniale di fare previsioni, FitzRoy ne accostò una seconda, che oggi ci appare geniale ma che allora fu fatale. Non solo fare previsioni meteo utili alla marina militare, ma fare previsioni di pubblica utilità e divulgarle al grande pubblico. Dal settembre 1860, il Times aveva la sua rubrica di previsioni meteorologiche, denominata Weather Map of the British Isles, a cura proprio di FitzRoy.
Attenzione perché ora arriva un concetto basilare: le previsioni meteorologiche, sono previsioni probabilistiche. Anche oggi, che utilizziamo modelli matematici e strumentazione sofisticatissima, di probabilità si parla. La famosa nuvoletta sul cellulare significa che probabilmente non ci sarà il sole e non pioverà, dove probabilmente è inteso in termini matematici.
Ma poi, uno dei mille parametri coinvolti in questo calcolo, per esempio un battito di ali di una farfalla in Brasile, potrebbe far piovere. FitzRoy lo aveva capito fin da subito, tant’è che lui stesso presentava le sue previsioni come General weather probable during the next two days. Ma l’opinione pubblica non gli perdonava gli errori di previsione, più che scontati con la tecnologia e le conoscenze dell’epoca, e quelli che oggi definiamo haters lo trascinarono verso l’insuccesso e la depressione. Alla fine si suicidò, nel 1865.
Immagini nella pagina:
Previsioni meteo del Times del 5 agosto 1861
Relitto della Royal Charter