Salutato FitzRoy, incontriamo il secondo personaggio di questa breve dissertazione, quello della mongolfiera. Siamo negli stessi anni e nello stesso posto. Parliamo di James Glaisher, nato nel 1809 in un sobborgo di Londra, che dopo aver lavorato al Royal Observatory di Greenwich ed essere stato membro della Meteorological Society e dell’Aeronautical Society of Great Britain, è passato alla storia come pioniere dell’aerostato (la mongolfiera, appunto).
Tra il 1862 e il 1866, affiancato dal suo assistente Henry Tracey Coxwell (e non dalla bella Amelia, personaggio inventato nel film) fece numerosissime ascensioni, con lo scopo di misurare temperatura e umidità dei livelli più alti dell’atmosfera.
Le misurazioni ad alta quota sono alla base della meteorologia moderna, se FitzRoy fosse riuscito a resistere un po’ di più, probabilmente avrebbe visto i suoi sforzi ripagati.
I passi successivi della meteorologia, a grandi linee, sono i palloni sonda (nel 1881 in Francia) che diventeranno radiosonde (nel 1930 in Russia), la comprensione delle dinamiche atmosferiche a inizio Novecento, la comprensione del fronte meteorologico (nel 1917 in Norvegia) che porterà alla realizzazione di mappe meteorologiche con isobare e isoterme e alla comprensione dei movimenti di cicloni e anticicloni. Il primo satellite meteorologico è del 1960 (in America), e da lì in poi è pura matematica.
Insomma, da rosso di sera bel tempo si spera ai modelli di previsione stocastica sono passati 2500 anni, ma sempre di weather probable during the next days si parla.
Immagini nella pagina:
Fotografia di FitzRoy
James Glaisher e Henry Coxwell