Il salotto di Nonna SperanzaViva Pruspròn Baschira...

...ch’al s’lébbra dla mèsna e dla liva!

di Marinette Pendola

Raggiunse le valli paludose, dove incontrò altri disertori che vi si nascondevano. Iniziò per lui un duro periodo di latitanza, nascosto fra i canneti nelle zone acquitrinose della Bassa bolognese, sempre braccato dalla Guardia Nazionale e dai gendarmi, mai preso e nemmeno ferito, tanto che, nei rapporti di polizia, è definito invulnerabile.

La scheda segnaletica, che peraltro lo definisce famigerato, così ce lo descrive: Capelli castagni scuri distesi e lunghi – Fronte alta – Sopracciglia castagne – Naso giusto, ma largo di narici – Occhi grigi – Bocca piuttosto larga – Mento stretto – Viso bislungo e scarno – Colore buono – Segni particolari: Spalle grosse alquanto curvato nel collo. E conferma quanto scritto nell’estratto matricolare che, ai tratti somatici, aggiunge la statura definita grande (circa 1,95 m).

Napoleone a Bologna (Miniatura 219x122 px)


Più della sua statura imponente, sono le capacità sviluppate durante i mesi di latitanza, insieme alla leggenda che si crea intorno a lui di invulnerabilità e inafferrabilità, a farne un personaggio notevole. Intorno a lui si forma un gruppo di disertori che gli riconoscono qualità di capo e sono disposti a seguirlo ovunque. Per buona parte del 1809 vagano per le campagne, riparandosi fra i canneti o lungo le siepi, e trovando ospitalità la notte nei fienili o nelle stalle, sempre accolti dai contadini che li considerano vittime come loro.

Non hanno particolari ideali politici né pensano di formare gruppi armati per rovesciare il governo. Intendono solo per il momento sopravvivere in questa situazione. I decreti fiscali entrati in vigore il 1° luglio 1809, concernenti in particolare la tassa sul macinato, fanno scoppiare una serie di tumulti in tutta la pianura bolognese. In queste rivolte Baschieri e la sua banda avranno un ruolo fondamentale. Non si sa quando decidono di prendere in mano la situazione né per merito di chi questo avviene. Né si sa chi li arma. Si suppone che ci siano fra loro agenti austriaci. In un Rapporto politico del 18 luglio 1809, si legge che gli austriaci paghino tre paoli al giorno a ogni ribelle.


Immagine nella pagina:
Napoleone a Bologna 21 giugno 1805 (particolare), Museo civico del Risorgimento di Bologna

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Maggio 2021 (n° 31)

M. Rignanese, L’imperatore, il sindaco e la guerriera, 2021

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