L’armata francese, insieme alle idee rivoluzionarie, nell’ultimo decennio del settecento portò con sé in tutta Europa anche l’uso di piantare l’albero. In Italia il primo in assoluto venne innalzato ad Oneglia, in Liguria, nel 1794, quando venne anche fondata una prematura repubblica ad opera di Filippo Buonarroti, rivoluzionario, politico, giacobino, carbonaro, massone e precursore degli ideali socialisti.
Nel triennio giacobino 1796-1799, quando l’Armée française valicò le Alpi e percorse tutta la penisola portando le idee della Rivoluzione e creando ovunque repubbliche sorelle, ogni città o paese, grande o piccolo, ebbe il suo albero. Ce lo testimoniano atti amministrativi, cronache, disegni, stampe e dipinti: poteva essere un albero vero e proprio o anche un semplice palo decorato con bandiere, fiori, frasche, ghirlande, e l’immancabile berretto frigio rosso sulla cima.
Il berretto frigio, cappuccio di forma conica con la punta ripiegata in avanti, di origine persiana, venne utilizzato dai sacerdoti del Sole nella regione della Frigia e fu uno degli attributi del dio Mitra. Adottato più tardi nell’antica Roma, veniva donato dal padrone agli schiavi liberati, i liberti, assumendo per traslazione il significato di libertà. Nel colore rosso, venne adottato dai giacobini, divenendo l’emblema di tutti i rivoluzionari, insieme ai fasci littori simbolo di forza che deriva dall’unione. A proposito dell’adozione del berretto frigio, esiste anche una narrazione diversa: un migliaio di mercenari svizzeri al soldo del Re di Francia, agli albori della rivoluzione del 1789, vennero incaricati di difendere il Re ed i luoghi del potere. Non ricevendo la paga dovuta, si ribellarono prendendo in ostaggio gli ufficiali. Repressa la sollevazione, una ventina di essi vennero impiccati, altri avviati ai bagni penali di Brest. Graziati poi nel 1792 dall’Assemblea Nazionale e liberati perché considerati vittime dell’Ancien Régime, ricevettero il bonnet rouge, il berretto rosso che indicava l’avvenuta e legale liberazione. A Parigi vennero osannati dalla folla e il loro berretto divenne un simbolo di libertà. Così racconta Daniel de Roulet nel suo romanzo Le bonnet rouge.
Immagine nella pagina:
J. Gillray, The Tree of Liberty with the Devil Tempting John Bull, 1798