Scienze e TecnologiaScava, scava...

di fiumi, canali e rotte di navigazione... con lo zampino di Bonaparte

di Samuele Graziani

Come dire, apriamo con una banalità: da che mondo è mondo l’uomo è intervenuto sulla natura modificandola a proprio vantaggio. Nel bene e nel male. In particolare oggi ci dedichiamo alle modifiche riguardanti l’acqua. E non stiamo pensando solo al prezioso trasporto dell’acqua (no, non parleremo dei meravigliosi acquedotti romani) ma stiamo pensando anche al trasporto sull’acqua. Insomma, parliamo di fiumi e affini.


La chiusa di Casalecchio di Reno (Miniatura 219x100 px)

Non potendo parlare di tutti i fiumi del mondo, perché non ci basterebbe tutta una vita per farlo, portiamo al nostro interesse solo due casi… molto diversi tra di loro. Partiamo guardando vicino a casa, il caso del fiume Reno, già citato in un altro articolo in questa rivista. Parlando della scienza che studia i liquidi, ossia l’idraulica, l’Italia vanta da sempre una grande tradizione. Tra il 1723 e il 1845 furono pubblicati un totale di 36 volumi raccolti in cinque diverse edizioni denominati Raccolta sul moto delle acque. All’interno di questa enorme raccolta unica al mondo, il tema più discusso è proprio la questione del Reno. Il fiume Reno, che scorre dall’Appennino verso il mare Adriatico, passando tra le province di Bologna e Ferrara, ha storicamente un andamento molto irregolare che lo porta a frequenti e devastanti piene. Gli interessi delle due città sono sempre stati opposti. Bologna ha sempre avuto l’obiettivo di arginare il Reno fino al Po, Ferrara ha sempre voluto lo sbocco del Reno direttamente nel mare Adriatico.


Immagine nella pagina:
La chiusa di Casalecchio di Reno

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Maggio 2025 (n° 35)

C. Stragliati, Episodio delle Cinque giornate di Milano in piazza Sant'Alessandro, fine XIX sec. (particolare).

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