Gli anniversari ci aiutano a riscoprire personaggi o eventi della storia spesso meno presenti nella nostra quotidianità. Così, il 250° della nascita di Maria Brizzi Giorgi, compositrice e animatrice di uno dei salotti culturali più importanti a Bologna in epoca giacobina, invita ad allargare il discorso a tutta la sua famiglia che, come vedremo, possiamo davvero definire una famiglia musicale.
Siamo a Bologna, nella seconda metà del Settecento e, in un’ala di palazzo Albergati in via Saragozza, vivono Luigi Brizzi, barbiere e suonatore di corno da caccia, la moglie Anna Neri e 6 figli, 5 dei quali (la sesta si farà monaca) si dedicheranno all’arte musicale: Ludovico, Antonio e Ignazio come cantanti, Francesco come cornista e Maria come pianista e compositrice.
Scrive Antonio Bacchetti nel 1812: Probi genitori e zelanti, di modesta ed umile fortuna li educarono di buon’ora con ogni maniera di amorevoli sollecitudini. Non so per quale arcana meravigliosa influenza, i genitori infusero nei figli loro il genio e l’estro felicissimo dell’armonia, quasi questa avesse fatta col nome loro eterna alleanza.
Ludovico, il primogenito, nasce nel 1766 e debutta a 16 anni come tenore al Teatro Zagnoni di Bologna nell’Antigono di Anfossi. Trasferitosi poi a Venezia, qui si sposa e continua una carriera che, a parte qualche presenza all’estero (Lisbona, Barcellona e Monaco di Baviera), si svolge in Italia dove propone con disinvoltura opere serie e buffe degli autori più rinomati. Leggiamo così il suo nome nei cartelloni di Venezia (al Teatro San Samuele, alla Fenice e al San Moisè), di Napoli (al Teatro del Fondo), di Roma (al Teatro Valle) e di Milano (alla Scala), ma anche di Ferrara, Firenze, Genova, Torino, Mantova, Modena, Padova, Pisa…
Immagine nella pagina:
Ritratto di Ludovico Antonio Brizzi, sec. XIX