Marcia o Crepa!

...ovvero Estos no son hombres - Camerone, 30 aprile 1863

di Andrea Olmo

L’armée française assiégeait Puebla. La Légion avait pour mission d’assurer, sur cent vingt kilomètres, la circulation et la sécurité des convois… (L’Esercito Francese assediava Puebla. La Legione aveva la missione di assicurare, su una lunghezza di 120 chilometri, la circolazione e la sicurezza dei convogli…).

Saguaro (Miniatura 219x104 px)Con queste parole inizia il Récit du combat, il brano che viene letto sulla piazza d’armi di tutte le caserme della Legione Straniera il 30 aprile di ogni anno, giorno della festa della Legione. In quella data, viene commemorato il fatto d’armi più glorioso della storia legionaria: l’epico scontro di Camerone. Era il 1863, e da un anno Napoleone III aveva inviato un poderoso contingente militare in Messico, nel folle e disperato tentativo di sostenere il traballante trono di Massimiliano d’Asburgo, Imperatore del Messico e fratello di Francesco Giuseppe. L’impresa si era subito rivelata difficoltosa: il legittimo Presidente del Messico, Benito Juárez, capo del Partito Liberale appena uscito vincitore dalla recente guerra civile, aveva chiamato a raccolta il popolo messicano per resistere all’invasore straniero. Perfino parte dei Conservatori, pur essendo acerrimi nemici di Juárez, aveva risposto al suo appello, preferendo un Capo di Stato nemico ma messicano, piuttosto che un Imperatore amico ma straniero e imposto da un esercito invasore.

Alla prima prova delle armi, l’Armée era stata inaspettatamente battuta a Puebla dai messicani al comando del Gen. Zaragoza: sconvolto dalla notizia della ignominiosa sconfitta, Napoleone III aveva immediatamente provveduto a rafforzare il contingente francese, e tra le nuove truppe sbarcate a Vera Cruz vi era anche un Reggimento di Marcia della Legione, ovvero una unità mista, costituita da battaglioni provenienti da differenti Reggimenti della Legione. Purtroppo, con loro sommo rammarico, i Legionari non furono inviati in prima linea a combattere, ma distaccati a proteggere le retrovie francesi dagli attacchi della guerriglia messicana, in un territorio paludoso e malarico. La scelta della Legione per questo ingrato compito non fu casuale: lo stesso Gen. Forey, Comandante in Capo della forza di spedizione francese, scrisse: Preferisco che siano degli stranieri e non dei francesi a sorvegliare quella zona tra le più insalubri. Ben presto gli effetti del pessimo clima e del terreno difficile si fecero sentire: in poche settimane, decine di Legionari furono uccisi o inabilitati dalla malaria, dalla febbre gialla, dal tifo e da altre terribili malattie.


Immagine nella pagina:
Carnegiea gigantea (Saguaro)

Pagina:
Precedente 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 Successiva

Maggio 2025 (n° 35)

C. Stragliati, Episodio delle Cinque giornate di Milano in piazza Sant'Alessandro, fine XIX sec. (particolare).

© 2005 - 2025 Jourdelo.it - Rivista storico culturale di 8cento

Registrazione Tribunale di Bologna n. 7549 del 13/05/2005 - Direttore Resp. Daniela Bottoni
🕑